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Chi era Nikola Tesla?

Nikola Tesla fu uno scienziato veramente geniale, sviluppò il concetto della rotazione del campo magnetico, che rese la corrente alternata uno strumento indispensabile per la fornitura di corrente elettrica. Nacque a Smiljan in Croazia, sotto l'impero austro-ungarico. Si laureò in ingegneria a Praga e lavorò in varie industrie elettriche a Parigi e Budapest. Nel 1884 Nikola Tesla emigrò in America e andò a lavorare nel laboratorio di Edison. L'anno dopo aprì un proprio laboratorio che venne poi assorbito dalla società Westinghouse nel 1897. Durante questi anni brevettò decine di invenzioni nel campo dell'elettromagnetismo e costruì, parallelamente e indipendentemente da Galileo Ferraris, un motore a corrente alternata che poteva funzionare anche come generatore elettrico. Fra il 1880 e il 1890 progettò e realizzò una centrale idroelettrica che sfruttava le cascate del Niagara. Contrariamente ad Edison che prediligeva la corrente continua, Tesla fu sostenitore della corrente alternata. Tesla fu un inventore sì geniale ma eccentrico e con poco successo negli affari. Tra le altre cose, intuì, prima che Marconi realizzasse la radio, che le onde elettromagnetiche potevano essere utilizzate per le comunicazioni a distanza e sperimentò dei circuiti trasmittenti, senza però arrivare ad uno sviluppo commerciale. Per le sue invenzioni, realizzate quasi tutte prima dei 36 anni, ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui la medaglia Edison dell'American Institute of Electrical Engineers. Tesla trascorse l'ultima parte della sua vita come un ascetico eremita e morì pressoché dimenticato. Con il suo nome è stata chiamata l'unità di misura dell'induzione magnetica. Nel 1940 Tesla accennò ad un prototipo di laser e di ordigno al plasma che produceva particelle ad alta energia nella ionosfera. Questa teleforza sarebbe stata in grado di liquefare il motore di un aereo a 250 miglia di distanza. Il 5 gennaio 1943, in piena guerra mondiale, Tesla telefonò al Dipartimento della guerra e parlò con il colonnello Erskine, al quale offrì i segreti della sua arma. Il militare non conosceva Tesla e pensò che si trattasse di un pazzo. Tra il 5 e l'8 gennaio Tesla morì a causa di un attacco cardiaco (la data è incerta perché il corpo fu ritrovato nella piena solitudine dopo un paio di giorni). Dopo pochissimi tempo l'FBI aprì un indagine perché gli appunti di Tesla potevano in qualche modo essere pericolosi per gli Stati Uniti; fu confiscato tutto, due camion pieni di macchinari e schedari. Così, il lavoro di una vita fu dichiarato top secret e qualsiasi discussione in merito fu vietata. Ironia della sorte, il "raggio della morte" esisteva veramente: il 18 ottobre 1993, il Dipartimento americano della difesa annunciò di aver cominciato a costruire un centro di ricerche missilistiche sperimentale sulla ionosfera a Gakona in Alaska. Il centro è noto come H.A.A.R.P. (High Frequency Active Auroral Research Program) e studia le proprietà di risonanza della Terra e dell'atmosfera. H.A.A.R.P. esamina esattamente gli stessi fenomeni studiati da Tesla almeno cento anni prima. Alla fine l'ebbe vinta: la sua teleforza è stata realizzata, e sei mesi dopo la sua morte vinse la battaglia per i brevetti con Marconi: la Corte Suprema degli Stati Uniti confermò la paternità di Tesla per l'invenzione della radio. "Il progressivo sviluppo dell'uomo dipende dalle invenzioni. Esse sono il risultato più importante delle facoltà creative del cervello umano. Lo scopo ultimo di queste facoltà è il dominio completo della mente sul mondo materiale, il conseguimento della possibilità di incanalare le forze della natura così da soddisfare le esigenze umane". Così Nikola Tesla apre il primo capitolo della propria autobiografia, un volumetto polveroso fuori catologo, comprato per pochi soldi in un negozio di libri usati situato oltreoceano. Sì, sembra proprio che questo libro fosse un "fondo di magazzino", riguardante qualcuno non così importante. Peccato che a questo "qualcuno non così importante" si debbano molte invenzioni che ognuno di noi usa nella vita quotidiana, perché proprio a questo signore quasi dimenticato si devono i rudimenti di molte scoperte, sviluppate da altri uomini di Scienza, quali la radio, o il radar. Nel migliore dei casi, il suo nome è connesso all'unità di misura dell'induzione elettromagnetica, cioè dei campi elettromagnetici generati dalle antenne per le trasmissioni radiotelesive e da quelle per le comunicazioni via cellulare. Vogliamo almeno per poco, gettare il fascio dei riflettori su questo scienziato ingiustamente dimenticato, poiché ciò che noi vogliamo sottolineare è che il suo operato è sempre stato, per usare parole sue, "al servizio della specie umana", non interessato al successo personale. Nikola Tesla nacque nella notte fra il 9 e il 10 Luglio 1856 a Smilijan. Il padre, Milutin Tesla di origine serba, era un ministro del culto ortodosso. Sua madre, Duka Mandic, abile ricamatrice, era una donna non istruita (non era andata a scuola per accudire i propri fratelli e le proprie sorelle dopo la malattia che aveva reso cieca la madre), ma era dotata di memoria prodigiosa. Tesla ha sempre ricordato che la propria madre citava interi testi della Bibbia e di poesia e affermava di avere ereditato da lei molte delle proprie abilità, non solo una memoria fotografica ma anche altre facoltà intellettive come una notevole inventiva e industriosità. Ella infatti ricavava dalle fibre vegetali delle piante da lei coltivate il filo utilizzato nei lavori di ricamo e di cucito. Dopo aver terminato gli studi di fisica e matematica al Politecnico di Graz, Austria (contemporaneamente aveva iniziato a studiare filosofia all'Università di Praga), studiando 19 ore al giorno e dormendo solo due, il nostro dimenticato scienziato provò sempre di più strani fenomeni, risalenti all'infanzia. Nel buio poteva sentire l'esistenza di oggetti "come un pipistrello". Non solo. E' vero che fin dall'infanzia vedeva lampi di luce che interferivano la sua visione degli oggetti reali, ma in quel momento all'età di venticinque anni, l'intensità di tali lampi di luce non solo era aumentata, ma addirittura questi lampi lo circondavano costantemente. La sua reazione a tali fenomeni consistette nel fatto che un semplice concetto, espresso verbalmente, si delineava nella sua mente come un'immagine che egli vedeva e sentiva come se fosse reale. Ma Tesla non era nuovo a queste esperienze. Tesla stesso, nella sua autobiografia, dichiara che nell'età adolescenziale, quando era solo di notte, viaggiava in mondi sconosciuti e lontani, dove intraprendeva nuovi studi e intraprendeva delle conversazioni con individui che gli parevano reali come il mondo esterno. Egli stesso esclude che tali fenomeni siano state delle semplici allucinazioni. Già all'età di diciassette anni, in seguito a questi fenomeni, eglì scoprì di poter creare delle invenzioni nell'intimo della propria sfera psicologica, della propria mente, avendo l'immagine davanti a sé dell'invenzione compiuta, riuscendo a definire le eventuali modifiche che era necessario apportare senza ricorrere a disegni, progetti, modelli o esperimenti compiuti nel mondo esterno. Con nostro stupore, questo è sempre stato il metodo di lavoro di Tesla. Non sembra poi così audace sostenere che lo scienziato Croato sia venuto a contatto con altri mondi e altre dimensioni. Molti anni dopo, nel 1899, nel suo laboratorio a Colorado Springs, il suo trasmettitore ricevette un segnale che si ripetè continuamente. Egli affermò di aver ricevuto un messaggio dallo spazio. Fu ridicolizzato per questa sua scoperta. Egli comunque, fu il primo uomo a scoprire le onde radio dallo spazio.
In un'altra fonte da noi usata per questo lavoro si afferma che Nikola Tesla lavorò con la tecnologia relativa al viaggio nel tempo. Si crede che le sue conoscenze provengano da entità di altri mondi. In ogni caso, è proprio in questo periodo in cui Nikola Tesla affronta queste singolari esperienze, che egli inizia ad avere brillanti idee nel campo della fisica e inizia a dedicarsi anima e corpo al principio della corrente alternata. Nel 1881, mentre lavora come disegnatore e progettista all'Engineering Department del Central Telegraph Office, inizia ad elaborare il concetto della rotazione del campo magnetico che rese la la corrente alternata, quale è tutt'oggi, uno strumento indispensabile per la fornitura di corrente elettrica. L'anno successivo, il nostro scienziato, sempre più interessato al principio della corrente alternata, si trasferisce a Parigi, essendo stato assunto dalla Continental Edison Company. Nel 1883 egli dà vita al primo motore a induzione di corrente alternata, in pratica, un generatore di corrente alternata. Durante la creazione del motore a corrente alternata, Tesla seguiva un metodo di lavoro diverso dagli altri Uomini di Scienza suoi contemporanei, dando prova delle sue straordinarie facoltà intellettive.
Non era necessario per lui ricorrere a progetti, modelli o a diversi esperimenti pratici per raggiungere l'ottimale funzionamento della sua invenzione. Nella sua mente egli aveva ben chiaro il progetto del motore a corrente alternata. Laddove era necessario apportare delle modifiche a singole parti, queste operazioni erano attuate solo nell'ambito della viva immagine che lo scienziato aveva della sua scoperta. Solo quando egli riteneva che il suo congegno fosse a uno stato ottimale di progettazione, egli dava incarico ai suoi collaboratori di procedere alla costruzione, dando loro per filo e per segno le misure di ogni singolo pezzo che componeva il motore. E, una volta costruito, il motore a corrente alternata funzionava!
Nel 1884, il giovane Tesla, desideroso di far conoscere le proprie scoperte, si reca negli Stati Uniti, sempre per lavorare alla corte di Edison. Tesla espose i concetti della sua scoperta relativa alla corrente alternata al grande Edison. Tuttavia, quest'ultimo era un fiero sostenitore della tecnologia relativa alla corrente diretta, e le idee espresse suscitate dal giovane scienziato croato non suscitarono alcun interesse. Tesla non si perse d'animo e continuò a lavorare duramente per Edison. Anche se non troppo volentieri, accettò l'incarico datogli da Edison di provvedere alla modifica della progettazione della dinamo, cioè generatori, di corrente diretta. E vogliamo sottolineare che il suo appoggio alla produzione e distribuzione di corrente alternata non era motivato da fini egoistici di successo personale. La produzione e distribuzione di corrente alternata implicano costi minori (in particolare la distribuzione copre spazi più ampi) rispetto alla produzione e distribuzione di corrente diretta. Tesla era sì teso al vedere affermate le proprie scoperte e invenzioni, ma perché queste erano destinate a "far vivere meglio," a contribuire al miglioramento delle condizioni dell'uomo. Purtroppo, in questo primo tempo, prevalsero l'uso e l'interesse relativo alla corrente diretta, non solo perché Edison aveva un forte sèguito nel mondo scientifico, ma anche perché i grandi magnati dell'epoca avevano fino a quel momento investito e finanziato nella tecnologia relativa la corrente diretta. Non solo: a questo stadio, Tesla non solo vide respinte le proprie idee e innovazioni, ma dovette subire dalla una beffa dallo stesso Edison: per l'opera di modifica dei generatori di corrente diretta, a Tesla era stato promesso un compenso di 50,000 $. Una volta terminato il proprio compito, egli si vide rifiutato il proprio credito dallo stesso Edison con una battuta ironica di dubbio gusto. Le nostri fonti sostengono infatti che Edison liquidò Tesla con la frase " Tesla, voi non capite il nostro humour americano", sostenendo in pratica che la ricompensa promessa fosse uno solo scherzo. Non sembra troppo difficile comprendere il motivo per cui il nostro Uomo di Scienza abbandonò la Edison Company.
Nel frattempo, seguendo sempre il suo metodo, Tesla giunse ad un'altra delle sue brillanti scoperte, la bobina di Tesla, un trasformatore ad alta frequenza, che è uno strumento indispensabile per la trasmissione, e quindi la fornitura a case ed industrie, della corrente alternata. Nel maggio del 1885, il magnate Westinghouse acquistò i brevetti di Tesla relativi soprattutto, al motore a corrente alternata e alla bobina. Così da creare la Westinghouse Electric Company. In base ad un contratto stipulato fra Westinghouse, Tesla avrebbe ricevuto dei compensi altissimi, in particolare un milione di dollari per i brevetti e le royalties. Tuttavia se Westinghouse avesse poi pagato tali somme, la Westinghouse Electric Company avrebbe dovuto sopportare dei costi troppo alti e si sarebbe trovata in difficoltà sul mercato rispetto alle concorrenti aziende. Tesla si recò da Westingouse affermando: "I benefici che deriveranno alla società dal mio sistema di corrente alternata polifase è per me più importante dei soldi che entreranno nelle mie tasche. Mr. Westinghouse, voi salverete la vostra azienda così potrete sviluppare le mie invenzioni. Qui c'è il vostro contratto e qui c'è il mio, li strappo a pezzetti e non avrete più problemi con le mie royalties". Non c'è dubbio che Tesla sia stato un uomo coerente con sé stesso: egli ha sempre affermato che lo scopo della scienza era il miglioramento delle condizioni dell'umanità. E questo episodio mostra quanto egli ritenesse che lo sviluppo, lo sviluppo delle condizioni materiali (e psicologiche) dell'Uomo fosse l'obiettivo che l'Uomo di Scienza doveva a tutti i costi raggiungere, anche a costo di sacrificare il proprio vantaggio personale. Grazie al suo gesto Westinghouse potè rimanere nel business e diventare ricco. Tesla al contrario, no. Egli ha preferito che altri diventassero ricchi, raggiungessero quindi il successo economico e che tutta l'umanità, quindi godesse dei vantaggi delle sue invenzioni.
Schivo dal successo personale ed egoistico, egli era felice di trasmettere il proprio successo agli altri. Tesla forse, è stato uno dei primi che ha capito che cosa volesse dire la parola "Successo".
Ognuno di noi è teso verso il futuro, al successo personale, limitato e chiuso. Tesla al contrario, comprese che il successo non era solo questo ma era di più: la condivisione e il trasferimento dei propri risultati e conquiste agli altri, al mondo esterno. Circa gli scopi che l'Uomo di Scienza deve conseguire, disse: "L'Uomo di Scienza non mira ad un risultato immediato. Egli non si apetta che idee avanzate siano immediatamente accettate. (…) Il suo dovere è fissare i principi fondamentali per quelli destinati a venire dopo e indicare la strada". E questo è accaduto spesso nella vita di Tesla, perché egli ha aperto la strada, nella creazione di importanti innovazioni, a Uomini di Scienza divenuti più rinomati di lui. Vediamo questo come è potuto accadere.
Tesla sosteneva l'esistenza in natura, di campi energetici, di "energia gratuita" cui diede il nome di etere. E attraverso l'etere, si potevano trasmettere, ad esempio, altre forme di energia.
La convinzione dell'esistenza nell'Universo di un'energia inesauribile e potentissima sorse in lui nell'età infantile, quando giocando a palle di neve con gli altri ragazzini, aveva assistito ad una slavina. Egli era convinto che quella frana sia stata provocata da una semplice palla di neve e che era bastato un piccolo urto per avere il fenomeno della slavina, con le sue conseguenze. Egli dedusse quindi che esisteva un'energia immagazzinata nel cosmo che, se opportunatamente sfruttata, poteva rendere possibile l'utilizzo della tecnologia umana. Nel maggio del 1899, si recò a Colorado Springs dove istallò un laboratorio. Egli riteneva possibile, infatti grazie a questo "pozzo di energia inesauribile", l'etere, trasmettere energia elettrica a località lontane senza la necessità di ricorrere ai fili di conduzione elettrica, e quindi agli elettrodotti.
In particolare, scoprì che la Terra, o meglio la crosta terrestre, era un ottimo conduttore di energia elettrica, dal momento che un fulmine che colpisce il suolo, crea delle onde di energia che si muovono da un lato della terra all'altro. Egli istallò nel proprio laboratorio un'enorme bobina che aveva lo scopo di mandare impulsi elettrici nel sottosuolo, così da permettere il trasferimento di energia elettrica a lampadine poste a una notevole distanza.
Secondo le fonti usate nel nostro lavoro, non esistono prove effettive che Tesla sia riuscito a trasmettere energia elettrica a lunga distanza. Sta di fatto che egli successivamente, cambiò approccio per realizzare la trasmissione di corrente elettrica senza fili.
Egli sosteneva che la zona dell'atmosfera terrestre posta a 80 Km dal suolo, detta ionosfera, era fortemente conduttrice, e quindi poteva essere sfruttata per trasportare energia elettrica verso lunghe distanze. Ma era necessario risolvere il problema di come inviare segnali elettrici ad una tale altitudine. Ritornando a New York, Tesla scrisse un articolo di respiro futuristico sul Century Magazine, affermando la possibilità di catturare l'energia sprigionata dal sole e proponendo un "sistema mondiale di comunicazione" utile per comunicare telefonicamente, trasmettere notizie, musica, andamento dei titoli azionari, informazioni di carattere militare o privato senza la necessità, ancora una volta, di ricorrere ai fili. L'articolo catturò l'attenzione di un altro magnate dell'epoca, J. P. Morgan che offrì un finanziamento di 150,000 $, eisiguo per costruire tale stazione trasmittente. Tesla si mise subito al lavoro, procedendo alla costruzione di una torre altissima nelle scogliere di Wanderclyffe, Long Island, New York.
La Wanderclyffe Tower non era altro che uno sviluppo delle idee maturate da Tesla a Colorado Springs. La torre consisteva in una struttura in legno ed era impiantata nel terreno grazie a dei "tubi" di ferro, conduttori di energia elettrica. Alla sua sommità si trovava una sfera di acciaio. Per quanto la Wanderclyffe Tower si fondasse sul principio della radio, lo scopo che primariamente Tesla voleva conseguire era la trasmissione di elettricità senza fili, obiettivo che il nostro scienziato non espose a Morgan. E questo fu un errore fatale.
Il 12 Dicembre 1901 il mondo fu sconvolto da una notizia sensazionale: Guglielmo Marconi aveva trasmesso la lettera "S" oltreoceano, da una località in Cornovaglia tale informazione era stata trasmessa a Newfoundland, in America (18). Morgan, contrariato, rititirò l'appoggio finanziario a Tesla. Il magnate era adesso contrariato dall'idea di "energia gratuita", quindi non possibile oggetto di transazioni commerciali. Ancora una volta gli interessi economici che i grandi finanziatori volevano perseguire frustravano l'obiettivo che lo scienziato croato voleva perseguire: l'evoluzione tecnologica e in ultima sostanza, il benessere dell'umanità.
Ciò che stava a cuore a Nikola Tesla era la serenità e la felicità dell'uomo intero.
Questo era l'obiettivo che Tesla era sempre realizzato a perseguire nel suo lavoro di scienziato vero: poco spazio occupavano nella sua mente il tornaconto e il vantaggio economico.
Ma questo suo ideale si è scontrato nella sua vita con il prevalere degli interessi finanziari ed ha pagato di prima persona questa sua attitudine, poiché se non avesse rinunciato al contratto concluso con Westinghouse, egli avrebbe potuto dare seguito concreto alle proprie scoperte, come la Wanderclyffe Tower, impedendo che altri al suo posto raggiungessero il successo personale, anche economico. Egli era veramente un uomo di Scienza disinteressato, poiché la sua mente era impegnata solo nel processo di innovazione scientifica, mente era del tutto disinteressato alla produzione delle sue scoperte. Questo lo lasciava indifferente, preferiva lasciarlo agli altri.
Una fonte usata nel nostro lavoro sostiene che Tesla in un qualche momento della sua vita aprì il proprio laboratorio a Marconi, fornendogli delle notizie utili, che sono state sviluppate e attuate dallo scienziato italiano. Alla notizia della trasmissione del segnale da parte di Marconi, reagì affermando che lo scienziato italiano aveva utilizzato 17 dei suoi brevetti.
Sì, Nikola Tesla è stato coerente con la propria idea di Uomo di Scienza: "Il suo dovere è fissare i principi fondamentali per quelli destinati a venire dopo e indicare la strada". Non sembra azzardato affermare che fu Tesla comunque, che per primo lavorò con le onde elettromagnetiche radio. Del resto esistono dei brevetti, patents, che provano ciò. (U.S. patents #645,76 e #649,621). E proprio fondandosi su questi brevetti che il nostro Uomo di Scienza ricorse in giudizio per tutelare i propri diritti. Sfortunatamente, una prima sentenza del 1915 non gli riconobbe tali diritti. Solo nel giugno del 1943, cinque mesi dopo la sua morte, la Corte Suprema degli Stati Uniti in una sua decisione, (caso 369, 21 Giugno 1943) riconobbe che Tesla aveva per primo inventato la radio. Tutt'oggi, si riconosce ancora a Marconi questa invenzione, perché questi per primo inviò un segnale oltreoceano. Ma se Marconi riuscì a conseguire tale successo, è grazie anche alle scoperte attuate precedentemente da Tesla. E non solo per quanto riguarda la radio. Abbiamo detto che Tesla diede il proprio contributo anche relativamente all'invenzione del radar. All'inizio della prima guerra mondiale, Tesla ipotizzava un congegno per individuare delle navi inviando segnali che consistevano in onde radio ad alta frequenza.
Il concetto che sta dietro a questa idea sta a signicare un dispositivo particolare: il radar.
Sarà proprio il Marchese Guglielmo Marconi a sviluppare questo concetto, attuando questa idea e ponendo, nella realtà dei fatti, le basi per la costruzione del radar.
Nel 1934 Marconi realizzò il collegamento radiotelegrafico fra l'Elettra (il suo laboratorio situato su un veicolo natante) ed il radiofaro di Sestri Levante, successivamente, nel 1935 compì esperienze di avvistamento sulla Via Aurelia.
Ironia della sorte, Tesla nel suo percorso di vita, incontrò molte volte Guglielmo Marconi. Nel 1912, Tesla venne candidato al Premio Nobel per la Fisica. Egli lo rifiutò per non averlo ricevuto nel 1909, al posto di Marconi. Nel 1915, di nuovo, Tesla rifiutò il premio Nobel, venendo a conoscenza del fatto che avrebbe dovuto condividerlo con Edison. Entrambi non ricevettero tale onorificenza. Ancora una volta Tesla si mostra lontano e schivo dagli onori, dal successo personale, lasciando il conseguimento di tutto ciò agli altri. Lo scienziato croato sosteneva inoltre, di non stimare Edison uno scienziato in senso stretto dato il suo metodo di lavoro. Disse al riguardo: "Se Edison dovesse cercare un ago in un pagliaio, egli procederebbe con la meticolosità di un'ape ad esaminare pagliuzza per pagliuzza finchè non trova l'oggetto della sua ricerca".
Sembra evidente che Tesla criticasse il ricorrere eccessivo di Edison a continui e dispendiosi tentativi, progetti, modelli, quand'egli, al contrario, faceva progetti e tentativi nell'ambito della sua mente. Sembra plausibile ritenere che Tesla non volle condividere con Edison il Premio Nobel anche dato lo "scherzo" di dubbio gusto tiratogli proprio da Tom Edison anni prima.
Ironia della sorte ancora, nel 1917 gli venne concessa, per il suo contributo al sapere scientifico, una onorificenza intitolata, guarda caso, a Edison, la Edison Medal, che egli accettò.
Superata la mezza età, Tesla, nonostante le sue innovative scoperte, era a corto di soldi, spostandosi da un albergo a basso prezzo ad un altro, passando le giornate a nutrire piccioni e aspettando che qualche altro magnate, desideroso di diventare ricco a sue spese, finanziasse la realizzazione dei suoi progetti. Non ci sono notizie precise relative alla data precisa della sua morte. Si suppone che sia morto il 7 gennaio 1943, all'età di 86 anni.
Tesla viveva solo, in una stanza d'albergo. Il suo corpo senza vita venne trovato il giorno dopo.
Più di 2000 persone presenziarono il suo funerale a Manhattan. Così, questo vecchio, dopo una lunga esistenza dedicata all'evoluzione della scienza e del benessere dell'Umanità, morì solo, povero e quasi dimenticato. Solo pochi mesi dopo la sua morte la Corte Suprema Federale gli riconobbe la paternità della radio. Ancora una volta la sua vita è coerente con quanto egli scrisse o disse: " Lasciamo che il futuro dica la Verità, e giudichiamo ciascuno secondo la propria opera e gli obiettivi".




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http://www.altrogiornale.org/news.php?item.2596

Nikola Tesla la scienza di un altro mondo di Diego Sozio, 14 mag 2008
I suoi primi anni negli Stati Uniti furono quelli delle invenzioni e realizzazioni per le quali, almeno per la maggioranza del pubblico, è rimasto celebre: la bobina per la corrente alternata, la lampadina a fluorescenza, il tachimetro e l'iniettore elettrico per automobili e tante altre che non è facile, nè breve, elencare, dal momento che i brevetti registrati da Tesla sono stati circa 700. A lui, e non a Marconi, si deve anche l'invenzione della radio, come ha riconosciuto la Corte Suprema degli Stati Uniti anche se molti anni dopo la sua morte. Nonostante la funzionalità pratica ed anche l'economicità d'uso di queste sue prime invenzioni, che erano oltretutto in grado di produrre alti profitti con il loro impiego su vasta scala, non fu affatto così facile e scontato per Tesla far valere le sue realizzazioni: un intreccio di interessi economici e di consolidate verità scientifiche vi si opponevano, in particolare quelli legati alla produzione e distribuzione di energia elettrica basati sulla corrente continua elaborata da Edison, per la cui compagnia anche Tesla lavorò. Ma la indiscutibile maggior efficacia della tecnologia messa a punto da Tesla prometteva anche un più elevato ritorno economico, soprattutto in termini di minori investimenti necessari per la produzione e la distribuzione dell'energia; alla fine Tesla si impose ed ebbe i riconoscimenti che meritava, anche economici, che gli permisero di cominciare libero da condizionamenti nuove ricerche e sperimentazioni. Che cosa spingeva Tesla verso nuove ricerche e, soprattutto, che cosa cercava? Per cercare di rispondere a questo interrogativo è utile una riflessione sul metodo di lavoro di questo scienziato, che era basato interamente sull'osservazione sperimentale: prima di iniziare una formalizzazione matematica o tecnica, Tesla registrava minuziosamente tutti i fenomeni che riscontrava nei suoi esperimenti, ripetuti fino ad aver annotato tutte le «risposte » scaturite dalle sperimentazioni, senza ignorare nessuna di esse: come un puzzle da ricostruire con tutti i pezzi disponibili, nessuno escluso. Un atteggiamento di grande umiltà nei confronti della natura che ci circonda, che per Tesla andava compresa nel profondo per poter imbrigliare tutte le potenzialità in essa nascoste al fine di ottenere un miglioramento delle condizioni dell'umanità. Altri scienziati hanno invece spesso trascurato deliberatamente le anomalie che riscontravano nei loro esperimenti per far quadrare i loro calcoli, rischiando così di costruire un edificio, magari formalmente ineccepibile, ma costruito su di un terreno sbagliato, facendo così una mappa del territorio ma non un immagine reale dello stesso. Ed è proprio nel corso di uno dei suoi esperimenti-osservazioni che Tesla intuisce che «qualcosa » era all'origine delle anomalie da lui riscontrate, «qualcosa » che chiamò «etere »: una sostanza che pervaderebbe tutto l'universo, una potenziale infinita energia che, se imbrigliata, sarebbe disponibile per tutti. «L'etere è portatore di luce e riempie ogni spazio, l'etere agisce come forza creativa che dà la vita ». L'intuizione dell'esistenza dell'etere avviene durante gli esperimenti che Tesla conduceva prima a Long Island e poi a Colorado Springs, lo scopo dei quali era quello di trovare la possibilità di ottenere energia utilizzando un'onda che, indirizzata fino al centro della terra, la quale avrebbe «risuonato » elettricamente con la sua frequenza, sarebbe poi rimbalzata su di una strumentazione che l'avrebbe amplificata e spinta verso la ionosfera per poi essere ritrasmessa a terra e raccolta mediante appositi ricevitori: il risultato sarebbe stato quello di una trasmissione di energia elettrica senza fili ed in quantità illimitata su tutto il pianeta. Questo era il vero significato della ricerca per Tesla: «la scienza non è nient'altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità ». Ed è a questo punto che le ricerche di Tesla diventano economicamente non profittevoli per i grandi capitali, anzi, potenzialmente fallimentari per tutti coloro che avevano investito ingenti somme nella produzione e distribuzione di energia elettrica. Non solo: anche per la scienza «ufficiale » Tesla diventa un problema: la teoria della relatività viene pubblicata nel 1905 e riscuote un enorme successo nella comunità scientifica: ma l'etere di Tesla non ha posto nella struttura di questa costruzione teorica. Tesla viene quindi emarginato sia dall'ambiente accademico che da quello industriale e la sua produzione tecnico-scientifica, da questo momento in poi, è rimasta nei suoi appunti e in alcuni rari articoli di giornale. «Il dono del potere della mente proviene da Dio, Essere Divino, e se concentriamo le nostre menti su quella verità, noi ci sintonizziamo con questa grande potenza ». Tesla si è certamente sintonizzato con questa potenza, ma il mondo accademico e industriale lo abbandona: dal suo isolamento ogni tanto fa sentire la sua voce, ed in modo chiaro ed esplicito, come nel 1908 sul New York Times: «Ogni atomo ponderabile è differenziato da un fluido tenue, che riempie tutto lo spazio meramente con un moto rotatorio, proprio come fa in vortice di acqua in un lago calmo. Una volta che questo fluido - ovvero l'etere - viene messo in movimento, esso diventa grossolana materia. Non appena il suo movimento viene arrestato la sostanza primaria ritorna al suo stato normale...Può allora accadere che, se riesce in qualche modo a imbrigliare questo fluido, l'uomo possa innescare o fermare questi vortici di etere in movimento in modo da creare alternativamente la formazione e sparizione della materia. Dunque al suo comando, quasi senza sforzo da parte sua, vecchi mondi svanirebbero e nuovi mondi entrerebbero nell'esistenza. L'uomo potrebbe così alterare le dimensioni di questo pianeta, controllare le sue stagioni, aggiustare la sua distanza dal sole, guidarlo nel suo viaggio eterno lungo l'orbita di sua scelta, attraverso le profondità dell'universo. Egli potrebbe far collidere i pianeti e creare i suoi soli e le sue stelle, il suo calore e la sua luce, egli potrebbe dare origine alla vita in tutte le sue infinite forme. Dare origine alla nascita e alla morte della materia sarebbe il più grande degli atti umani, cosa che darebbe all'uomo una conoscenza profonda della creazione fisica; tutto questo gli permetterebbe di compiere il suo destino ultimo ». Fantascienza? A poco più di mezzo secolo dalla sua morte, avvenuta nel gennaio del 1943, le intuizioni di Tesla sembrano trovare conferme sempre più concrete: uno dei più noti ricercatori che oggi ha proseguito lungo la direzione da lui indicata è il fisico nucleare Thomas Bearden, che ha elaborato una formulazione matematica degli esperimenti di Tesla giungendo a delle conclusioni ancora più straordinarie in relazione all'etere: «le onde di Tesla, quelle che lui chiamava vagamente 'etere' o 'energia cosmica' non sarebbero altro che onde scalari in un flusso di cariche senza massa... queste onde nascerebbero dal vuoto, un vuoto senza massa ma dotato di carica ed inondato da un flusso di particelle virtuali cariche. Si tratterebbe di qualcosa che non esiste nello spazio ordinario ma solo nello spaziotempo nella sua totalità. In questa strana iper-realtà, secondo i calcoli ed i ragionamenti di Bearden diventerebbero possibili manifestazioni che sono impossibili nell'universo vettoriale: velocità superluminale, universi multipli, viaggio avanti e indietro nel tempo, dimensioni più elevate, variazione di tutte le costanti fondamentali in natura, materializzazione e smaterializzazione e perfino violazione del principio di conservazione dell'energia. Usando dunque le onde scalari, le interazioni scalari e la matematica atta a descriverle si entrerebbe in un regno da Bearden definito come 'super-relativistico', l'unico in grado di descrivere la realtà elettromagnetica espansa messa alla luce da Nikola Tesla ». Ma anche oggi, così come all'epoca di Tesla, queste teorie, pur parlando con il linguaggio della scienza, hanno vita difficile: troppi interessi di varia natura, economica, accademica, le ostacolano: ciò che la scienza sta scoprendo, lentamente ma inesorabilmente, destruttura una visione puramente materiale dell'universo che ci circonda; uno dei pilastri di questa concezione del mondo, che possiamo esemplificare con «credo solo a ciò che posso vedere e toccare» perde completamente significato: ciò che siamo in grado di percepire, ciò che chiamiamo realtà, è probabilmente solo una frazione, un «ologramma» di qualcosa che è al di fuori della capacità percettiva dei nostri sensi, perlomeno dell'uso che normalmente di essi facciamo.

Bibliografia:
Massimo Teodorani, «Nikola Tesla un lampo di genio », Macro Edizioni,
Fonte: effedieffe.com




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AMBIENTAZIONE: COLORADO SPRINGS

Colorado Springs si trova nel Colorado meridionale, a 70 miglia a sud di Denver. Attualmente è conosciuta come la base di diversi gruppi impegnati nella ricerca di dischi ottici, e per il NORAD, il missile difensivo situato sotto le montagne di Cheyenne. (Colorado Springs mi interessa particolarmente, perché ci è nata mia moglie). La storia comincia lì, un po’ di tempo fa: uno scienziato si trasferisce in città ed apre un laboratorio in Hill Street, alla periferia sud. In quel laboratorio svettava un’antenna di rame lunga ben duecento piedi, simile all’antenna di un radioamatore. Dunque, Tesla si trasferì a Colorado Springs ed iniziò a lavorare. Avvenivano cose inspiegabili nei dintorni…strane scariche elettriche: se qualcuno camminava nelle vicinanze, le scintille schizzavano fuori dalla terra e risalivano su per i piedi, attraversando le suole delle scarpe. Un giorno un ragazzo prese un cacciavite, lo mise vicino ad un estintore, e dalla pompa uscì una scintilla di quattro pollici! A volte, l’erba intorno al laboratorio era talmente elettrizzata da provocare un effetto a corona: vengono chiamati i “fuochi di sant’Elmo". Ma la gente non sapeva che quello era solo un gioco da ragazzi! L’uomo del laboratorio stava semplicemente mettendo a punto il suo strumento, preparandosi a fare di quell’esperimento uno dei più grandi e spettacolari di tutti i tempi. E’ proprio con quell’idea che riuscì a battere il record del fulmine più lungo mai prodotto dall’uomo: 42 metri di lunghezza (130 piedi)…eppure era roba di poco conto! Si chiamava Nikola Tesla, immigrato dell’attuale Jugoslavia. A Belgrado gli hanno anche costruito un museo, in onore suo e delle sue opere. Nonostante la sua attività, rimane però un perfetto sconosciuto negli Stati Uniti, e sinceramente non capisco il perché. Alcuni ritengono che sia al centro di un oscuro complotto…a sostenerlo sarebbero poi le stesse persone che le alimentano, quelle teorie cospirative! Sono convinto che Tesla non fosse solo un brillante inventore, ma anche un grandissimo uomo d’affari…finito sul lastrico! E quelli che come lui falliscono, scompaiono lentamente agli occhi del pubblico. D’altronde, è quello che succede tutti i giorni nell’industria dell’informatica! Edison, che non era amico di Tesla, ma un grande uomo d’affari, viene ricordato come l'inventore della lampadina ad incandescenza e per la sua “General Electric”. Per darvi un’idea del suo talento, lasciatemi elencare qualche altra sua scoperta. E’ lui il padre del motore a corrente alternata e dei trasformatori (pensate a tutti i motori e motorini di casa vostra). E’ lui che ha inventato l’elettricità a tre fasi e ha diffuso la corrente alternata, così come il sistema di erogazione usato in tutto il mondo. Ha inventato quella che ora è conosciuta come Bobina Tesla, quella che produce l’alta tensione, in grado di azionare il tubo catodico dello schermo del vostro PC! Ora è riconosciuto anche come l’inventore della radio moderna: la corte suprema ha tolto il brevetto a Marconi e l’ha dato a lui nel 1934. In poche parole, Tesla ha inventato gran parte dell’apparecchiatura che ogni giorno pompa corrente nelle vostre case da miglia e miglia di distanza, ma ha inventato anche molti degli strumenti che quella corrente, la consumano! Le sue invenzioni hanno fatto di George Westinghouse (della Westinghouse corporation) un uomo ricco. Sapete che l’unità di misura del flusso magnetico è il “tesla”? Altre comprendono il faraday e l’henry. Capire quindi che è un onore concesso a pochi: non stiamo parlando di un perfetto sconosciuto, ma di un ingegnere elettronico di indubbio talento! Da giovane, Tesla fece un numero sorprendente di scoperte, però ad interessarlo veramente era la risonanza, soprattutto elettromagnetica. Fu così che nacque una sua scoperta sensazionale: osservò che succedono cose veramente strane quando un circuito elettrico viene esposto a risonanza. Prendete la famosa bobina Tesla: la bassa tensione (10.000 - 15.000 volts !) del trasformatore principale carica un condensatore che si scarica pulsando su quello che è conosciuto col nome di spark gap ( scintillatore, spinterometro in italiano): la corrente in uscita, sotto forma di oscillazione pulsante, alimenta il circuito primario costituito di poche spire (5 -15 spire di rame) che a sua volta è accoppiato con un altro avvolgimento detto secondario costituito da un numero di spire ben più elevato: 1000-1500 spire. Accordando sulla medesima frequenza di risonanza il primario e il secondario, Tesla ottenne in campo elettrico quello che è palese in campo meccanico (tutti ricorderanno il ponte caduto sotto l'oscillazione indotta dal passo cadenzato delle truppe che lo attraversavano), ossia una enorme amplificazione della corrente in uscita: risultato di questo un'altissima frequenza 200.000 Hz (la corrente alternata di casa nostra viaggia a 50 Hz) e voltaggi straordinari, che possono raggiungere valori di un milione di volts. La tensione fuoriesce dalla parte superiore della bobina, formando il cosiddetto effetto “corona” o “a fiocco”. Voltaggi relativamente bassi, dell'ordine di 100.000 volt, producono scintille di sei pollici, quelli più alti, 500.000e passa volt, scintille di diversi piedi di lunghezza. Tesla riusciva ad attirare le scintille sulle dita della mano senza ferirsi, e questo perché l’alta frequenza non attraversa i conduttori bensì li percorre lambendo la superficie esterna (il famoso skin effect). Da allora, Tesla cominciò a pensare alle applicazioni della risonanza su una scala più ampia. E’ stato lui il pioniere del sistema di distribuzione della corrente elettrica che usiamo oggi, e queste non sono cose da poco! Quando pensate a Tesla, pensate in grande! Un giorno si è chiesto: cosa succede se mando una scarica elettrica a terra? Risposta: la terra è un ottimo conduttore di elettricità! Lasciatemi spiegare meglio come funziona, e anche voi capirete. Molti ritengono che la terra non sia un buon conduttore. In realtà, la terra è in grado di assorbire grande quantità di elettricità, ed è per questo che tutti gli strumenti che trasmettono corrente elettrica vengono scaricati a terra: il terzo terminale, quello centrale delle prese di corrente alternata, ha un cablaggio che lo porta direttamente a terra. Il carter di qualsiasi apparecchio che trasmette corrente elettrica viene normalmente collegato al suolo, in modo tale che, se si verifica un corto circuito e il manico si elettrizza, la corrente scarica a terra e non vi colpisce…La terra è stata per parecchio tempo utilizzata come conduttore. Tesla generò una potente carica di corrente elettrica e la scaricò a terra. Essendo un buon conduttore, la corrente non si fermò, continuando anzi a propagarsi come un’onda radio alla velocità della luce (300.000 Km al secondo). L’onda continuò ad andare avanti: era potente, e non si indeboliva nemmeno a miglia di distanza…passava senza problemi anche il cuore di ferro della terra…dopo tutto, il ferro fuso è un ottimo conduttore di elettricità! Quando l’onda raggiunse l’altra faccia del pianeta, tornò indietro come una qualsiasi onda che incontra un ostacolo. Ogni volta che partiva, tornava indietro, e a volte raggiungeva il punto di partenza. Anche se l’idea potrebbe sembrare bizzarra, non è fantascienza. E’ proprio lanciando raggi sulla luna negli anni 50, che è stato possibile mappare Venere negli anni 70. Sono pianeti a milioni di km lontani dalla Terra, e il nostro pianeta ha un diametro di soli 3000 miglia: farlo attraversare da un’onda elettromagnetica è un gioco da ragazzi! In pratica, sentiamo i terremoti per le vibrazioni che provocano al loro passaggio. Pensavate che si trattasse di qualcosa di sconvolgente? In realtà, è tutto molto semplice e chiaro. Eccovi un tipico esempio del modo di pensare di Tesla; fu allora che ebbe una delle sue incredibili trovate. Un giorno Tesla pensò: quando l’onda ritorna indietro (circa 1|30 di millesimo di secondo dopo che è stata inviata), la sua potenza è considerevolmente indebolita. Perché allora non inviarne una seconda che vada a rafforzare la prima? Le due si uniscono, reagiscono e tornano indietro. E poi lui le rafforza ancora due…tre volte, e l’onda diventa sempre più potente. E’ un po’ come spingere un’altalena ogni volta che torna indietro: la potenza aumenta incredibilmente con una serie di piccole spinte. Avete mai provato a fermare un’altalena quando va a tutta velocità? Tesla voleva trovare il limite estremo della risonanza…e si imbatté in una sorpresa.

IL GRANDE BLACK-OUT E LA BOBINA DI TESLA
Dunque Tesla si trasferì a Colorado Springs dove installò uno dei suoi generatori e alcuni impianti elettrici. Ma perché proprio a Colorado Springs? Il suo laboratorio di New York era andato a fuoco e lui aveva sofferto molto, ma il destino volle che un suo amico, di Colorado Springs appunto, il direttore di una società elettrica, la Leonard Curtis, gli offrisse elettricità gratuita per i suoi esperimenti. E chi poteva resistere ad una proposta di quel genere? Tesla aprì allora il laboratorio e per un anno intero fece funzionare la sua gigantesca bobina, cercando di ottenere la risonanza perfetta con la terra sottostante. Ma la gente cominciò a notare strani effetti: Tesla stava elettrificando la loro città mediante le onde elettromagnetiche di ritorno. Una volta ottenuta la regolazione, Tesla manteneva il tutto a basse frequenze. Eppure c’era un solo pensiero nella mente di un hacker come lui, di uno deciso a fare le cose per bene: “vedere cosa sarebbe successo”. Qual era il limite dell’onda che aveva creato, facendola andare avanti e indietro nella Terra sottostante? Con la bobina collegata a terra e l’antenna di 200 piedi sopra di lui, cercò di assorbire quanta più energia poteva anche a costo di far saltare gli impianti di alimentazione dell’intera città. Tesla uscì, indossando suole di gomma da tre pollici. Aiutato dal suo assistente, Kolman Czito, accese la bobina. Dalle file di condensatori di petrolio si alzò un boato, le scintille ronzavano. All’interno del laboratorio il rumore era assordante, ma Tesla era fuori che guardava l’antenna. Ogni sovratensione che tornava nell’area si imbatteva nell’antenna, fuoriuscendo sotto forma di fulmine. Dall’antenna uscì allora una scarica di sei piedi, a forma di solido arco, ma non come se fosse un unico fascio di luce…Tesla osservava attentamente…chissà se la potenza sarebbe aumentata e la sua teoria delle onde elettromagnetiche avrebbe funzionato! In poco tempo il fulmine raggiunse una lunghezza di 20 piedi, poi di 30, le sovratensioni*[7] continuavano ad aumentare…80 piedi…ora un rombo segnalava ogni lampo…100 piedi…120 piedi…un fulmine tuonò sopra l’antenna. Tesla udì quel rombo intorno a sé (lo sentirono fino a 22 miglia di distanza, nella città di Cripple Creek). Il prato intorno era letteralmente elettrizzato, illuminato da una luce blu come nei fuochi di sant’Elmo. La sua teoria aveva funzionato! Al di là della sovratensione sembrava non esserci più nulla: Tesla aveva creato la più potente sovratensione mai prodotta dall’uomo! Fu allora che ottenne il record del fulmine più forte, record che ancora detiene. Poi ci fu un blocco, la scarica elettrica si interruppe e il fulmine scomparve. Entrò di corsa e scoprì che la società elettrica aveva spento l’impianto di alimentazione. Li chiamò, anzi urlò: stavano interrompendo il suo esperimento! Il caposquadra dichiarò che Tesla aveva sovraccaricato il generatore e lo aveva bruciato, ed ora i suoi ragazzi stavano cercando in tutti i modi di spegnere il fuoco. Dovette aspettare un bel pezzo prima di ottenere nuovamente energia gratuita dalla compagnia di Colorado Springs! A Colorado Springs erano partite tutte le luci. Quello sì che fu per me il più gran black-out di tutta la storia…Eppure ne ho viste di belle! Il sistema operativo Atari a 8 bit, il sistema operativo Macintosh, i computer delle compagnie telefoniche…quanti computer! Ma non ho mai visto nessun altro battere il record del fulmine e tagliare la corrente elettrica ad un’intera città solo “per vedere cosa sarebbe successo”. A Colorado Springs, Tesla riuscì in un’impresa mai tentata prima: aveva utilizzato il pianeta intero come conduttore, facendolo attraversare da una scarica elettrica. Fu proprio in quell’estate del 1899 che portò l’elettricità nella storia. Esatto, nel 1899… accidenti, sono passati cent’anni! Mi direte: è una bella storia, ed io non oso nemmeno immaginare quello che avrebbe fatto un George Lucas: effetti speciali e chissà quant’altro! Ma oggi non è rilevante…o no? …Tenetevi forte.

L’INIZIATIVA STRATEGICA DI DIFESA E LA BOBINA DI TESLA
Il mese scorso abbiamo parlato di una trovata eccezionale di Tesla: l’onda elettrica che va avanti e indietro nel pianeta, nel 1899, e il record mondiale del fulmine più potente mai prodotto dall’uomo. Questo mese, lasciatemi raccontare un aneddoto di carattere politico: ho partecipato a ottobre ad un meeting di hacker di tutto il mondo, l’Hackercon 2.0. E’ stato un fine settimana informale, trascorso in un campeggio sulle colline occidentali di Santa Clara. Uno dei ricordi più interessanti di quell’Hackercon 2.0 sono gli innumerevoli scontri sull’Iniziativa Strategica di Difesa (SDI). Molti spettatori sostenevano che fosse impossibile, e citavano un problema tecnico dietro l’altro. Fu così che molti si sentirono obbligati a lamentarsi dell’SDI, chiamato allora scherzosamente “SDIcon 2.0”. Probabilmente la scena di maggiore interesse della conferenza erano Jerry Pournelle e Timothy Leary che discutevano sul palcoscenico di SDI. Lascio i particolari alla vostra fervida immaginazione: tirate fuori tutto quello che vi viene in mente…ma non sarà mai abbastanza! Personalmente, sono rimasto colpito nel vedere così tanti hacker di talento adottare l’atteggiamento del “non ci provo nemmeno”. Non è in questo modo che sono nati i microcalcolatori. Ad un giornalista del Time ho detto: “se c’è qualcuno capace di far funzionale l’SDI, quel qualcuno è proprio qui, fra questi hackers. Credo che il più grande di tutti, Nikola Tesla, avesse risolto i problemi tecnici dell’SDI, già nel lontano 1899. Di tempo non ne era passato molto, ma quel grande evento era già finito nel dimenticatoio. Però di questo, ne ho parlato nell’ultima pubblicazione, ora lasciatemi presentare la bobina di Tesla e l’Iniziativa Strategica di Difesa.

L’USO DELLA BOBINA TESLA IN EPOCA SOVIETICA
Tesla nacque dunque in Jugoslavia (chiamata allora “Serbo-Croazia”), e al suo paese non era affatto uno sconosciuto, anzi era considerato eroe nazionale, ed il museo di Belgrado dedicato a lui ne è la prova. Dall’altra parte del pianeta avevano intercettato interferenze responsabili di aver causato problemi alle frequenze dei radioamatori. La direzione incaricata dell’apparecchiatura aveva scoperto che le frequenze in banda SW*[8] risalivano a due fonti sovietiche: apparentemente, le super bobine Tesla. Ma perché mai i russi stavano giocavano sulla Terra con quelle due bobine? C’è una strana teoria secondo cui i russi stessero inviando in Canada interferenze elettriche a bassa frequenza, allo scopo di farli cambiare d’atteggiamento…Sospiro…Andiamo avanti. C’è invece un’altra teoria, più credibile, che vuole che i russi stiano portando avanti una ricerca su un modello di radar “oltre orizzonte”, sfruttando le idee di Tesla. (I sovietici non diranno certo quello che stanno facendo). Quando ho saputo di questo test ho avuto paura: in realtà, non penso che lavorino veramente al radar o al controllo dell’atteggiamento dei canadesi. Penso piuttosto che stiano facendo esattamente la stessa cosa che fece Tesla a Colorado Springs.

COMPUTER E SCARICAMENTO A TERRA
E’ ora di affrontare un altro caso di scaricamento a terra. Prendiamo l’hardware del vostro computer. Saprete sicuramente quali sono le avvertenze da seguire per proteggersi dall’elettricità statica[9]; vi avranno detto che dovete scaricare a terra (perché assorbe elettricità) prima di toccare il computer. Ci sono anche società che vendono spray anti statici per i tappetini. L’elettricità statica è compresa tra i 20000 e i 50000 volt. I microprocessori dei computer reggono una potenza di 5 – 10 volt, e l’isolante all’interno è predisposto per quella frequenza, e non di più. Quando subiscono una scarica dell’ordine di migliaia di volt, l’isolante salta e il chip si rovina. Chissà quanti computer si sono rovinati in questo modo! Leggendo i manuali sulle modalità di inserimento dei chip di memoria su PC, vi sarà sicuramente capitato di vedere gli avvertimenti sull’elettricità statica. Non sono fandonie! Ora Tesla lavora con milioni di volt, e la sua speciale idea (la terra in sé è un ottimo conduttore) oggi diventa veramente rilevante, quasi un secolo dopo la sua spettacolare dimostrazione di Colorado Springs. Da allora provvediamo, con molto savoir-faire, a scaricare a terra migliaia di computer per proteggerli dalle scariche statiche, continuando a dare per scontato che la terra quelle scariche, le neutralizza. Con la presa a tre terminali siamo in grado di collegare a terra qualsiasi cosa: i due terminali piatti sul muro di casa vostra portano elettricità (calda e neutra), mentre il terzo, rotondo, scarica direttamente a terra. Di solito, il terzo terminale è collegato attraverso uno spesso filo metallico ad un tubo di acqua fredda che lo isola perfettamente. Tesla è riuscito a provare che può essere liberata sulla Terra una scarica di potenza eccezionale, milioni di volt di elettricità ad alta frequenza! (Tesla alimentava la sua bobina grande a 33 Khz). Ricordatevi che il fulmine sopra la bobina proveniva dall’andirivieni dell’onda nella Terra sottostante. In parole povere, Tesla stava modificando il potenziale elettrico della Terra, trasformandola da “spugna” di elettricità a fonte elettrica. Il suo esperimento risale al 1899: allora non c’erano computer con microprocessori sensibili collegati a terra e se ce ne fossero stati, chissà quanti ne sarebbero bruciati a Colorado Springs! In realtà, c’era un impianto elettrico che scaricava a terra: il generatore elettrico della città, quello che prese fuoco e mise fine all’esperimento di Tesla. Altrettanto interessante è la causa del suo fallimento: saltò per un “rimbalzo di alta frequenza”: una cosa che molti ingegneri elettronici conoscono bene. Tesla si era dimenticato che il generatore alimentava corrente, così come questo veniva alimentato dalla corrente ad alta tensione della sua bobina. L’alta tensione surriscaldò in poco tempo l’isolante (lo stesso principio del forno a microonde), e nel giro di qualche minuto, il generatore divenne talmente incandescente che prese fuoco. Quando a Colorado Springs si spensero tutte le luci, Tesla ebbe per la prima volta la prova che la sua idea nascondeva una potenzialità straordinaria. In seguito, la situazione si fece più allarmante: immaginatevi la bobina pompare ininterrottamente un’onda elettrica alla Terra. Dalla parte del pianeta in cui si trovava, Tesla provocava scintille dell’ordine di 130 piedi: una quantità enorme di corrente e di tensione! La semplice teoria sulle onde elettromagnetiche è la riprova che questa potenzialità esiste anche dalla parte opposta del pianeta. Non perdete mai di vista che l’onda andava avanti e indietro, rafforzandosi ad ogni tragitto. A questo punto ci manca solo di sapere qual è il grado di concentrazione del polo magnetico opposto, ma nessuno lo sa…Immaginiamo che la parte opposta della Terra sia sottoposta a forti interferenze elettriche, se l’hardware fosse collegato a terra (ammettendo che la terra non sarà mai una fonte di elettricità), si verificherebbe un vero e proprio black-out generale. In confronto, l’elettricità statica è roba da niente! Basta poco, e il potenziale terrestre fa fuori un computer collegato a terra…bastano qualche fulmine a provocare una fiammata improvvisa nel voltaggio della Terra! Mi ricordo che quando abitavo ad Austin, ho dovuto sostituire tutti i chip di una rete di computer che erano stati colpiti dal fulmine. Immaginatevi quali potrebbero essere gli effetti su strumenti elettronici più delicati, se dalla parte opposta del pianeta qualcuno provasse a bruciare la bobina di Tesla e liberasse sulla Terra forti oscillazioni elettromagnetiche. Le applicazioni militari di questa scoperta sono quasi ovvie, pensate all’ICBM nel North Dakota. Si potrebbero verificare danni anche all’interno dei loro stessi silos, a migliaia di miglia di distanza. Per far funzionare due o più bobine, non è necessario trovarsi dall’altra parte del pianeta, anzi! Gli effetti dell’interferenza possono servire a modificare la regolazione. Forse non è vero che i sovietici stanno lavorando al radar “oltre orizzonte”, forse si sono limitati a leggere le note di Tesla, o forse stanno mettendo a punto una bella sorpresa, con le loro bobine gemelle!

GUERRE STELLARI E LA BOBINA DI TESLA
Avete già sentito parlare dell’Iniziativa Strategica di Difesa, detta anche “Guerre Stellari”. Adesso stiamo cercando di mettere un freno all’attacco nucleare, disponiamo di progetti di ricerca altamente potenti basati sulle cosiddette "nuove tecnologie": il laser Excimer, le tecniche cinetiche killer, o altre idee ancora più esotiche. Come sanno quanti hanno scritto programmi informatici, è terribilmente difficile far funzionare qualcosa di nuovo…ma forse è uno sbaglio puntare esclusivamente sul “nuovo”. E se la soluzione all’SDI fosse stata nel talento nascosto di Nikola Tesla, un centinaio di anni fa? Oggi siamo in grado di bloccare gli impianti elettronici, anche a mezzo pianeta di distanza! La tecnologia per farlo è stata elaborata nel 1899, peccato che sia stata completamente dimenticata! Ricordatevi che le nostre teorie non sono campate per aria: stiamo parlando del record mondiale del fulmine, e dell’inventore di quella corrente elettrica che illumina casa vostra tutte le sere!

LA BOBINA DI TESLA FUNZIONA!
Tutto quello che avremmo dovuto fare, è fatto. Potete anche non credere alla storia di Nikola Tesla di Colorado Springs, e alle sue invenzioni. E’ sorprendente coma la gente si sia potuta dimenticare di lui, ma fintantoché lavorate al computer, ricordati di Tesla: è sua la bobina che fornisce l’alta tensione necessaria al tubo catodico del PC che state utilizzando. L’elettricità necessaria al computer proviene da un generatore di corrente alternata progettato da Tesla, passa attraverso il trasformatore Tesla ed arriva infine nelle vostre case mediante il sistema elettrico a tre fasi inventato da Tesla!

Jerry W. Decker……Ron Barker…..Henderson Church
Vangard Sciences/KeelyNet

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Tesla aveva scoperto che poteva far risuonare elettricamente la Terra come una campana, con un rintocco ogni due ore. Secondo lo scienziato la frequenza della risonanza elettrica terrestre era di dieci cicli al secondo (il valore usato oggi è di 7,8 cicli). Lo scopo era studiare le onde radio a bassissima frequenza capaci di raggiungere qualsiasi luogo, sia sulla superficie, sia sotto il mare. Tesla dimostrò che l’energia elettrica può essere diffusa utilizzando la superficie terrestre, sfruttando la zona atmosferica dove risiede la risonanza di Schumann e, chiunque, sintonizzandosi con opportuni apparecchi, può ottenere corrente gratuitamente. Aveva trovato il sistema di produrre plasma elettromagnetico prima ancora che si coniasse il termine. La miscela di ioni e elettroni scoperta, oggi viene chiamata "Gas ionizzato" ed è in grado di sprigionare luce e calore. È il funzionamento del Sole. I brevetti di Tesla sono stati menzionati nella costruzione di armi dotate di proiettili al plasma capaci di neutralizzare satelliti spia, che fanno parte del progetto "Scudo stellare". Tesla era anche in grado di produrre la risonanza del campo elettrico terrestre e dominare di conseguenza il tempo meteorologico. Il nostro pianeta è circondato da una particolare carica elettrica, che inizia a 80 km dalla Terra, nota come ionosfera. Fra questa e il suolo esiste una zona con un potenziale costante di 220 volt per metro dentro il quale noi viviamo. Quindi il nostro corpo ha una data quantità di elettricità misurabile, ma è anche circondato e penetrato da molti campi elettrici, magnetici e gravitazionali generati dalla Terra e dagli altri pianeti; campi elettromagnetici dovuti agli ultravioletti, campi generati da emittenti radio, apparecchi televisivi, videoregistratori, telefoni e così via. Oggi sappiamo che il Sole con la sua energia e la sua attività determina il clima sulla Terra, ne influenza l'ecosistema e di conseguenza l'esistenza degli esseri viventi su di essa. Sappiamo che l'attività solare si manifesta nelle macchie solari prodotte dalla differente velocità di rotazione di due campi magnetici: quello polare e quello equatoriale. Queste eruzioni sprigionano intensi campi magnetici che riducono il flusso di energia e producono perturbazioni fisiche sulla Terra. Infatti, attraverso il "vento solare", gli elettroni e l'idrogeno ionizzato si propagano ovunque, interferendo con il campo magnetico terrestre, contribuendo all'esistenza delle due fasce di Van Allen, ove si accumulano le particelle elettriche che modificano gli effetti climatici. Esiste una zona nell’atmosfera carica di elettricità fra la superficie e la ionosfera, conosciuta come "cavità Shumann"; in pratica un grande condensatore che Tesla riuscì a far vibrare con l’energia elettrica. Nessuno avrebbe potuto esaurire l’energia trasmessa in quel momento. Tesla parlò della possibilità di trasmettere calore al Polo Nord, di formare il ghiaccio ai tropici; inviare fotografie e trasmettere musica in ogni angolo della Terra; distribuire elettricità gratuita e illimitata ovunque. Tesla aveva scoperto che la Terra rispondeva a vibrazioni elettriche di una determinata velocità e se venivano prodotte onde stazionarie intorno al globo, utilizzando il campo elettrico terrestre, era possibile trasmettere elettricità senza dispersione di energia. Si racconta che ebbe l’occasione di sperimentare anche l’effetto delle vibrazioni meccaniche prodotte da un meccanismo consistente in una piattaforma montata su cuscinetti elastici azionata da aria compressa. Vibrazioni rivelatesi curative di problemi di digestione ed altri disturbi e con le quali Clemens curò la sua stipsi. Quando l’inventore ancorò il meccanismo ad una colonna di ferro del suo laboratorio, con l’aumento della frequenza raggiunse un livello in grado di far vibrare l’intero edificio con il pericolo di provocare un crollo. Rinunciò così a procedere oltre. Tesla dichiarò di svolgere esperimenti tesi a imbrigliare l’energia dei raggi cosmici e costruire un dispositivo funzionante attraverso l’utilizzo di tale energia. Aggiunse che i raggi cosmici ionizzano l’aria creando particelle libere come ioni ed elettroni; le cariche vengono catturate in un condensatore che funziona come scarico per il circuito del motore. Gli esperimenti erano volti ad utilizzare la Terra come conduttore trasformandola in un gigantesco trasmettitore elettrico, aprendo la possibilità di comunicare e trasmettere potenza attraverso la crosta terrestre. Intendeva concepire una stazione trasmittente in grado d'inserire energia elettromagnetica nella crosta fino a raggiungere la risonanza elettrica della Terra stessa, in modo da utilizzare il pianeta per intercettare energia, usufruendo delle stazioni riceventi dislocate opportunamente sul globo. Lo scienziato scoprì, trasmettendo frequenze estremamente basse, che poteva alterare le correnti nell’alta atmosfera e modificare il clima. Inoltre, utilizzando tali onde, si poteva interagire con l’attività bioelettrica del cervello e con la naturale vibrazione delle molecole del corpo, manipolando la biofisica umana. Presso Colorado Springs aveva concepito un nuovo sistema di esplorazione geofisica utilizzando oscillatori meccanici inventati in precedenza. Gli esperimenti non furono portati a termine perché si accorse che potevano generare terremoti artificiali di inaudita potenza, modificando le naturali frequenze di cui sono dotati tutti i corpi e sfruttando quella che chiamò "frequenza risonante", a mezzo della quale un corpo si mette a vibrare fino alla rottura. Difatti se il trasmettitore avesse inviato una forte energia in un solo punto si sarebbe verificata una distruzione totale. E ancora, parlò inoltre di una macchina "volante, pesante, solida e stabile, in grado di muoversi a volontà nell’aria in ogni direzione e in perfetta sicurezza, a velocità mai raggiunte, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche; capace di sostare nell’aria anche in presenza di forti venti... ma non è questo il tempo per parlarne”. Navi che potevano volare utilizzando energia elettromagnetica trasmessa da trasmettitori simili a quelli concepiti a Colorado Springs. Perfezionò un apparecchio per inviare energia nello spazio interstellare che in pratica era un prototipo del Laser e di un ordigno al plasma che produceva particelle ad alta energia nella ionosfera. Nel 1940, in un’intervista sul "New York Times", dichiarò di poter consegnare al governo il segreto della sua "teleforza" con la quale si poteva distruggere il motore di un aereo: era il famoso "raggio della morte". Il dipartimento della guerra la considerò la farneticazione di un pazzo. Fra la notte del 5 e quella dell’8 gennaio 1943 Tesla morì nella stanza dell’Hotel New Yorker. Il cadavere venne ritrovato due giorni dopo. La notte dell’8 il nipote ed altri due uomini rovistarono nella sua stanza in cerca di un testamento, mai trovato, e altri scritti conservati nel Museo a Belgrado. L’FBI confiscò tutto quanto rimaneva dello scienziato. Un’invenzione risultò depositata nel 1932 presso la cassaforte dell’hotel Grosvoner Clinton, ma l’albergo rifiutò di consegnarla all’FBI. Tutto il suo lavoro fu dichiarato Top Secret dall’FBI, dalla marina militare e dal vicepresidente. Il 12 gennaio 1943 si svolsero i funerali nella cattedrale St. John di New York. La vicenda Tesla ci spinge ad analizzare più da vicino alcune cose a lui collegate: Nel laboratorio a Menlo Park, nel New Jersey, Thomas Alva Edison, si dedicò allo studio della dinamo e produsse una lampada ad incandescenza; nel 1890 nacque la "Edison General Electric Co.". Nel 1892 dalla fusione fra la "Thomson Houston Co." guidata da Charles Coffin ebbe origine la "General Electric Co.". Nel 1917 fu costituita la "GE Aircraft Enginers" per la fabbricazione dei motori aeronautici; nel 1930 il primo reparto della "GE Plastics" in seguito agli esperimenti condotti da Edison riguardo ai filamenti plastici per le lampadine effettuati nel 1893. Nel 1919 la GE formò la "RCA", "Radio Corporation of America", che nel tempo, a causa della potenza di trasmissione raggiunta si ripartì in altre due società: il network rosso, la "NBC", "National Broadcasting Company", e il network blu, la "ABC", "America Broadcasting Company". Quando scoppiò la seconda guerra mondiale l’RCA era divenuta parte integrante della struttura della difesa americana, in seguito alla messa a punto di un altimetro di alta precisione per le missioni di bombardamento ad alta quota. Sempre dell’RCA il trasmettitore portatile indossato dagli agenti segreti dislocati in territorio nemico, non rilevabile dai tedeschi, con il quale comunicare direttamente, senza usare codici criptati, con il pilota di un aereo che sorvolava la zona. Il presidente era il generale David Sarnoff, nato a Minsk, Russia, nel 1891, che aveva lavorato nella "Marconi Wireless Company". Sembra fosse il telegrafista che ricevette l’S.O.S. dal Titanic nell’Aprile 1912. Reclutato in seguito nell’esercito, divenne direttore della Divisione della guerra psicologica col grado di generale di brigata, famoso per le dichiarazioni a favore della guerra fredda. Si parla della sua presenza durante avvistamenti definiti "non convenzionali" (UFO) avvenuti nel 1946 in Svezia e nel 1966 sopra la base militare di Andros nelle Bahamas. Faceva parte di una équipe di esperti militari e in lui viene indicata la persona che ordinò il sequestro dei filmati e intimò, all’operatore che li aveva eseguiti, il silenzio. Era considerato un esperto in materia di UFO, cosa risultata molto utile nella conduzione della RCA. Le apparecchiature della base di Andros erano state fabbricate dall’RCA, di conseguenza il generale Sarnoff viene indicato quale membro di una struttura coperta che si serviva dell’RCA per scopi "occulti" oltre a quelli ufficiali. La messa in onda di alcune trasmissioni tipo "Dark Skies", nelle quali si parla liberamente del gruppo "Majestic 12", e di altre trasmissioni riguardanti gli UFO, come la famosa "Guerra dei Mondi", testimonierebbero che tale uso si è protratto nel tempo e non sia avvenuto per caso. La progettazione di radar e di altri strumenti molto sofisticati per le forze armate e la commessa militare di oltre un miliardo di dollari negli anni sessanta aveva conferito all’RCA un posto importante nel meccanismo bellico statunitense; i suoi affari non erano più solo radiofonici. Nel tempo raggiunse un'invidiabile posizione nel panorama economico nazionale e mondiale. Il procuratore distrettuale Garrison, che sosteneva l’ipotesi dell’assassinio di Kennedy da parte dei sostenitori della guerra fredda, definì il gruppo RCA/NBC, impegnato in una intensa campagna d’informazione ostile al procuratore, come "la lunga mano del Governo Invisibile". Da segnalare infine che Guglielmo Marconi credeva negli extraterrestri, secondo le numerose dichiarazioni rilasciate a riguardo; dopo gli esperimenti eseguiti nel 1933 s’incontrò con David Sarnoff quando questi era un personaggio di rilievo dell’Intelligence statunitense. Nel 1993 il dipartimento della difesa americano dichiarò di aver iniziato a costruire un centro ricerche nel campo delle alte frequenze applicate alle aurore boreali, per esperimenti riguardo alla risonanza della Terra e dell’atmosfera. Un progetto da 30 milioni di dollari l’anno, che si serve di immense riserve di gas e petrolio appartenenti alla società ARCO e che, per la sua straordinaria potenza e polivalenza, è considerato da molti l’arma ultima degli USA. Un sistema tecnologico militare capace di scannerizzare il sottosuolo alla ricerca di basi segrete sotterranee, o silos di missili, in grado di interrompere tutte le comunicazioni Hertz, emettere onde ELF in grado di influenzare il comportamento umano, modificare il tempo atmosferico, provocare terremoti o tsunami e bloccare ogni meccanismo elettronico. Un’arma che agisce sulla ionosfera con conseguenze imprevedibili e indescrivibili, presentato dal Pentagono come un innocuo esperimento, un’innocente ricerca sulla ionosfera al fine di migliorare le comunicazioni... Magda Haalvoet, eurodeputata belga, afferma che questo tipo di armamento implica conseguenze tecnologiche disastrose e mette in pericolo la democrazia delle Nazioni. La sigla HAARP significa "High Frequency Active Auroral Research Project": "Metodo ed apparecchiatura per l’alterazione di una regione dell’atmosfera, ionosfera e/o magnetosfera terrestre". L’area interessata si trova a Gakona, in un terreno situato a Nord Est di Anchorage in Alaska, nel Golfo del principe Guglielmo di proprietà del Dipartimento della Difesa USA; consta di 360 antenne alte oltre 20 metri. Doppie antenne a dipoli incrociati, una coppia per la banda bassa da 2,8 a 7 Megahertz e un’altra per la banda alta da 7 a 10 Megahertz; che trasmettono, a 350 chilometri di distanza, un raggio di energia ad alta frequenza nella ionosfera; alimentate da sei turbine di 3600 CV che bruciano qualcosa come 95 tonnellate di diesel al giorno, per generare oltre 1,5 miliardi di Watt. Una zona scelta per la sua vicinanza al Polo e alla zona di concentrazione delle linee magnetiche del nostro pianeta; per la presenza di fonti energetiche naturali situate nel sottosuolo e per la distanza dai centri urbani. La Ionosfera è costituita da particelle ionizzate cariche di energia all’altezza media di 48 chilometri fino a 800 chilometri dalla superficie terrestre; un cuscino ad alta densità energetica che è vitale per il pianeta e che protegge i suoi abitanti dagli effetti nocivi del sole. Il sistema HAARP si basa sulle ricerche di Bernard Eastlund, che ha preso spunto dai lavori di Nikola Tesla; ricerche che dovevano servire ad Eastlund per scoprire vasti giacimenti di gas naturali che la compagnia petrolifera ARCO stava cercando in Alaska ed hanno fruttato dodici brevetti fra il 1987 e il 1994, la proprietà dei quali è detenuta dalla società APTI-ARCO, un consorzio petrolifero dietro al quale si celano la Marina, l’Aviazione, e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Anche il fisico nucleare Edward Teller, noto per essersi dedicato alla costruzione della bomba all’idrogeno ed ha contribuito al sistema "Guerre Stellari", ha collaborato al progetto. Brevetti di Tesla riguardavano il metodo e il dispositivo per alterare uno strato dell’atmosfera terrestre, ionosfera e magnetosfera e creare un ciclotrone artificiale per riscaldare una zona di plasma e produrre uno scudo di particelle relativistiche ad un’altezza superiore della superficie terrestre. Collegati al progetto vi sono oltre 400 brevetti, per la maggior parte armi offensive che sfruttano il sistema d’irraggiamento a fascio diretto dalla Terra verso lo spazio. Si può dirigere l’energia ad alta frequenza verso un’antenna ricevente, ovunque, anche in centri urbani. Si può interferire con ampie zone dell’atmosfera per abbattere qualsiasi tipo di oggetto volante. Anche la Russia si è dedicata ad una simile ricerca prima della divisione del suo territorio. Vi sono altre installazioni simili in varie parti del pianeta: ad Arecibo, a Fairbanks in Alaska, a Tromso in Norvegia, a Pine Bush in Australia ed a Steeplebush in Inghilterra. Sicuramente se ne stanno costruendo altre. Si è saputo che l’impianto pilota di Gakona è in grado di irradiare 1.700.000.000 Watt nell’atmosfera. Il progetto HAARP rappresenta lo sviluppo negativo dell’invenzione di Tesla. Egli odiava la guerra e, a tal proposito, dichiarò: "Non si può abolire la guerra mettendola fuori legge. Non vi si può porre fine disarmando i forti. Ma si può fermarla rendendo tutti i paesi in grado di difendersi. Ho appena scoperto una nuova arma di difesa che, se verrà adottata, trasformerà completamente i rapporti tra le nazioni. Le renderà tutte, grandi e piccole che siano, invulnerabili a qualsiasi attacco proveniente da terra, dal mare o dall’aria. Bisognerà, in primo luogo, costruire una grande officina per fabbricare quest’arma, ma quando sarà completata, sarà possibile distruggere uomini e macchine in un raggio di 320 Km". Nel 1934 Tesla descrisse in un articolo un’apparecchiatura simile al laser, affermando: "Questo strumento proietta particelle che possono essere relativamente grandi o microscopiche, che permettono di trasmettere a gran distanza un’energia milioni di volte più forte di quella ottenibile con qualsiasi altro raggio. Così una corrente più sottile di un filo può trasmettere migliaia di cavalli vapore. E nulla le può resistere". Le onde a bassa frequenza, ELF, generate dal sistema, possono influenzare le attività cerebrali. Nel 1952 il Dr. Jose Delgado, professore dell'Università di Yale, scoprì che si poteva modificare il comportamento emozionale del pensiero. Il Dr. Robert Becker dimostrò che tali onde potevano provocare paura, depressione, desideri. Nel 1970 Zbignieu Brezinski, fondatore della commissione trilaterale David Rockfeller’s pubblicò un libro sulla possibilità di controllare il clima per produrre periodi di prolungata siccità o inondazioni. Da segnalare che Brezinski era anche direttore della sicurezza nazionale del presidente Carter e fondatore della "Federal Emergency Management Agency". Cinesi e russi denunciano da tempo la possibilità che un paese, nello specifico gli Stati Uniti, possa alterare le forze della natura sconvolgendo il regime delle piogge. Dichiarano di avere forti preoccupazioni per gli esperimenti americani in Alaska, definendo il progetto HAARP un’arma geofisica con la quale condizionare il clima alterando attraverso l’emissione di microonde la temperatura e l’umidità. L’intensità e la frequenza dei disastri che si sono registrati in questi ultimi anni sarebbero da imputare ai test del progetto HAARP, in quanto in tale progetto verrebbero usati metodi in grado di provocare terremoti e modificare le precipitazioni, la temperatura, il livello del mare, la caratteristica della luce solare. Nel 2002 ben 220 deputati della Duma firmarono un appello indirizzato all’ONU per chiedere la messa al bando degli esperimenti elettromagnetici dell’HAARP ritenuti una nuova arma in grado di influenzare gli elementi naturali con le onde ad alta frequenza. Il progetto è tuttora in opera. Nel 1914 Harry Grindell Matthews dichiarò di aver inventato un raggio invisibile, conosciuto come il "raggio della morte", capace di bloccare qualsiasi motore, riprendendo un vecchio un progetto di Tesla per teletrasportare energia elettrica. Durante una dimostrazione sarebbe riuscito a bloccare il motore a scoppio di una moto, a far esplodere polveri a distanza ed accendere una lampada senza fare uso di corrente elettrica. Il Ministero dell’Aviazione inglese non fu convinto dalla prova, in quanto il suo raggio di azione era attivo entro diciotto metri. Nel 1925 Grindell si recò in America e al suo ritorno in patria dichiarò di aver venduto il brevetto agli USA. Da quel momento lo scienziato venne dimenticato; morì nel 1941. La sua tecnologia fu impiegata per proiettare in cielo immagini pubblicitarie. Non fu l’unico a costruire un sistema per generare un raggio simile, in tale impresa si cimentò, e sembra con esiti positivi, anche Guglielmo Marconi. A convalidare tale impresa, pur in modo indiretto, un testimone di tutto rilievo: Rachele Mussolini. Nel suo libro "Mussolini privato", descrive cosa le accadde una mattina del 1936 mentre percorreva con l’auto la Roma-Ostia: "Un giorno, alla fine di giugno del 1936, a pranzo, avevo detto a Benito che nel pomeriggio mi sarei recata ad Ostia a controllare alcuni lavori in una proprietà agricola. Mio marito sorrise e mi disse: Trovati sull’autostrada fra le tre e le tre e mezza. Qualcosa ti sorprenderà." Secondo quanto riportato nel libro, a metà strada l’auto si fermò e nonostante che l’autista facesse di tutto per rimetterla in moto, la macchina non ne volle sapere. Accadde lo stesso a tutte le auto che si trovarono in zona, sia quelle che viaggiano verso Ostia, sia quelle dirette verso Roma. Rachele guardò l’orologio: erano le 3,10. All’autista disse di aspettare fino alle 3,30. L’uomo chiese perché aspettare tanto, ma dopo aver visto inutili i suoi tentativi di far ripartire il motore, alla fine si arrese. Alla 3,35 Rachele Mussolini disse all’autista di riprovare a far ripartire l’auto. Inutile dirlo l’auto si rimise in moto. La sera a cena narrò l’accaduto a tavola e Mussolini confermò che era stato fatto un esperimento segretissimo in quel punto dell’autostrada. "Un’invenzione di Marconi che può dare all’Italia una potenza superiore a quella di tutti gli altri paesi del mondo. Marconi sta continuando le ricerche." Mussolini spiegò alla moglie che Marconi utilizzando un raggio misterioso poteva interrompere il circuito elettrico dei motori di qualsiasi tipo. Purtroppo Marconi era devotissimo alla chiesa, causa l’annullamento del matrimonio dalla sacra rota, e papa Pio XI, saputo della cosa, si allarmò e chiese allo scienziato di non proseguire le ricerche. Da Donna Rachele sappiamo che Marconi riferì tutto a Mussolini che, non volendo inimicarsi il Papa, lasciò libertà di scelta allo studioso, il quale sospese le ricerche ma non distrusse la documentazione e la scoperta stessa. L’anno dopo, il 1937, Marconi morì. La cosa è più che certa, dato che lo stesso duce lo confermerà a Ivanoe Fossati, il 20 Marzo 1945, in una intervista. "È vero sulla strada di Ostia, ad Acilia Marconi ha fermato i motori delle automobili, delle moto. L’esperimento fu ripetuto sulla strada di Anzio; a Orbetello aerei radiocomandati furono incendiati a duemila metri di altezza." Al giornalista Mussolini disse che Marconi ebbe degli scrupoli e chiese consiglio al Papa che gli disse di nascondere la scoperta. Disse anche che non si sentì di obbligarlo nella scelta, pur facendogli presente che la scoperta poteva essere fatta da altri e utilizzata contro l’Italia, ma lo studioso morì improvvisamente poco tempo dopo. Vi sono inoltre due fatti da registrare. Primo: sembra che nel 1939 nella città di Essen, nell’ora di punta del traffico, tutto quanto era elettrico e meccanico si bloccò per dieci minuti: auto, camion, moto, orologi. I giornali non menzionarono l’accaduto. Era stato sottratto ai fascisti il progetto del raggio della morte? Secondo: il segreto di Marconi lo conosceva un certo Pier Luigi Ighina, suo collaboratore, un radiotecnico milanese che per dieci anni fu aiutante dell’inventore; fu lui a scoprire l’"atomo magnetico" che si trova in mezzo agli altri atomi e fornisce loro il movimento continuo. Dividendolo scoprì il "monopolo magnetico". Isolando gli atomi della materia dagli atomi magnetici i primi non hanno la possibilità di muoversi e la materia non si trasforma, quindi l’atomo magnetico produce anche le variazioni degli atomi della materia. Secondo quanto dichiarato da Ighina il monopolo è il principio positivo o negativo dell’energia solare che giunge sulla Terra; viene bloccata e riflessa divenendo energia terrestre. Dall’interazione dell’energia solare con quella terrestre si produce materia. Ighina aveva inventato una macchina capace di controllare le nuvole con la quale liberava il cielo dalla loro presenza. Per riuscire a fare questo aveva sepolto quintali di polvere di alluminio sotto il prato del suo giardino trasformandolo in un monopolo magnetico. Durante il Primo Congresso Internazionale di Medicina Ufficiale e Naturale di Milano venne proiettata una videocassetta del filmato inerente al dissolvimento dell’agglomerato nuvoloso sul cielo di Imola, con la ricomparsa del sereno nella zona interessata e trattata da Ighina con monopoli magnetici. Una scoperta che poteva risolvere il problema delle siccità e delle alluvioni nel mondo. L’atomo magnetico è più piccolo degli altri atomi e pulsa più velocemente. Ighina costruì un’apparecchiatura per regolare le vibrazioni atomiche magnetiche basata sull’energia dell’atomo magnetico; con tale energia secondo l’inventore si poteva guarire qualsiasi malattia, fondere metalli a distanza, produrre energia elettrica, investigare nel sotto suolo alla ricerca di giacimenti petroliferi e falde acquifere, aumentare la produzione agricola. (Il progetto Haarp?) Da quanto dichiarato da Ighina sembra che Marconi sia rimasto ucciso dal suo stesso esperimento durante il quale aveva provocato l’interruzione della circolazione del sangue; perché come spiegò il radiotecnico i monopoli scompongono la materia sulla stessa materia. Se ne accorse quando vide la salma e osservò sotto la pelle alcuni "gnocchetti neri". I medici diagnosticarono la morte in seguito ad un attacco di angina pectoris. In merito a questo "raggio invisibile", o "della morte", negli anni '90 giornali e TV diffusero la notizia che la polizia statunitense sarebbe stata dotata di un meccanismo capace di bloccare il motore dell’auto usata dai malviventi per darsi alla fuga. Tutto questo porta a pensare alla tecnologia in possesso degli UFO, dato che in molti casi di avvistamenti i motori delle auto si bloccano, la luce elettrica viene a mancare, ogni meccanismo si ferma. Fenomeni riscontrati anche nelle vicende riguardanti il famoso Triangolo delle Bermuda, fenomeni che interessano campi elettromagnetici. Sembra però che tale progetto sia stato abbandonato perché in virtù del suo ampio raggio d’azione, fermerebbe anche i pacemakers e interrompe la corrente nelle abitazioni circostanti al luogo di azione. L’apparato costruito da Tesla proiettava particelle, grandi o microscopiche, in modo da concentrarle in una piccola area e inviarle a grandi distanze utilizzando energie "trilioni di volte" più potenti di quelle attualmente in uso. Un fascio più sottile di un capello a cui niente resiste. Una tecnologia che può diventare un’arma capace di abbattere migliaia di aerei a 400 chilometri di distanza, un acceleratore di particelle oggi in uso nei laboratori nucleari e nello scudo spaziale. Atto a produrre un’arma al plasma. In virtù di questo, qualcuno lo ha indicato come l’autore involontario dell’esplosione del 30 giugno 1908 nella Tunguska, in Siberia. Esiste la strana coincidenza che lo stesso giorno in si manifestò il fenomeno in Russia, l’inventore, stava eseguendo un esperimento con lo scopo di inviare un’onda di immensa energia e stabilire la comunicazione con una spedizione artica, localizzata nella linea retta compresa fra il laboratorio e il luogo dell’esplosione. Dato che il suo trasmettitore poteva generare una forza distruttiva pari a una bomba all’idrogeno di 10 megatoni, è stato fatto due più due. Non esistono però prove a conferma, nonostante che l’esplosione della Tunguska non abbia lasciato crateri prodotti da meteoriti o comete, caduta di UFO; non ci furono segnalazioni in merito a tali fenomeni. L’unico effetto prodotto alcuni giorni dopo, una luce aurorale anomala che potrebbe far pensare all’uso di apparecchiature da parte di Tesla; apparecchiature che oggi farebbero parte del progetto HAARP. Nonostante questo rimangono molti interrogativi: doveva avere una potenza di 30 megatoni e per raggiungerla doveva coinvolgere più centrali, quindi non si poteva nascondere il fatto; inoltre risultano testimonianze contraddittorie riguardo alla traiettoria. L’unico che poteva far luce sull’evento era proprio Tesla, ma mantenne il riserbo più assoluto in merito ai progetti che potevano produrre armi ad energia distruttiva. A Tesla è legata una storia riguardo ad un’auto elettrica. Si racconta che nell’estate del 1931 le strade della cittadina di Buffalo fossero percorse da una Pierce Arrow che non presentava emissione di fumi dal tubo di scarico in quanto avrebbe avuto uno motore elettrico e non combustione interna. Era guidata da tale Petar Savo indicato come un giovane parente di Tesla, un personaggio che parlando dello scienziato si riferiva a lui come "zio". Noi sappiamo che il nome del nipote controllato dall’FBI era diverso. Sembra che nei primi del novecento le auto elettriche avessero buone prospettive; in molti avevano anticipato veicoli alimentati da batterie. L’auto a benzina necessitava di una valvola a farfalla, una manovella per far girare il motore, acqua per un radiatore, quando proprio a quel tempo vi erano poche officine per auto e un normale elettricista poteva eseguire la manutenzione del semplice motore a corrente continua. Nessun inquinamento, velocità contenuta e meno incidenti mortali, costi ribassati anche a livello produzione, non ci sarebbe stato bisogno di un accordo di Kyoto che nessuno rispetta, non avremmo avuto, come lo abbiamo oggi, un problema con i paesi islamici e non avremmo alimentato e finanziato di conseguenza il terrorismo. I grandi magazzini impiegavano camion elettrici, così i medici e le donne perché tali auto erano più facili da guidare, ma questo solo in città; le strade americane venivano percorse da veicoli con motore a combustione interna, più veloci e con maggiore autonomia. "Detroit Electric", "Columbia", "Baker", "Rauch & Lang" e "Woods" furono le principali aziende tra quelle che producevano questo tipo di veicoli elettrici. Le batterie erano però scarse, pesanti, ingombranti, al piombo, le auto avevano prestazioni limitate, oltre gli 80 Km/h la batteria si poteva deteriorare. Richiedevano molto tempo per la ricarica per un’autonomia massima di 160 chilometri. Quindi quando l’affidabilità e la velocità delle auto a benzina migliorò le auto elettriche sparirono. Petar Savo era stato nell'esercito austriaco ed era un esperto pilota; intervistato nel 1967, raccontò l’episodio dell’auto elettrica che collaudò per conto di Tesla. "La Westinghouse Electric" e la "Pierce-Arrow" avevano preparato un’auto sperimentale seguendo le indicazioni di Tesla con finanziamenti della "Studebacker Corporation". Aveva un motore elettrico a corrente che poteva raggiungere 1.800 giri al minuto, senza spazzole, raffreddato da una ventola frontale e due terminali di alimentazione sotto il cruscotto. Savo racconta che Tesla sollevò il cofano, fece qualche regolazione, posizionò 12 valvole termoioniche in un dispositivo all’interno di una scatola di circa sessanta centimetri per trenta e alta quindici. Poi eseguì la connessione al motore. L’auto percorse circa 80 chilometri attorno a Buffalo, raggiungendo i 145 km/h in perfetto silenzio. A detta di Tesla il dispositivo che alimentava l’auto era in grado di alimentarlo per sempre e soddisfare il fabbisogno energetico di un'abitazione; l’inventore affermò che sfruttava una "misteriosa radiazione proveniente dall'etere, disponibile in quantità illimitata". L’auto aveva una batteria ricaricata da una antenna che entrava in sintonia con la risonanza di Schumann intorno ai 7,83 Hz. Una valigia come quelle dei ricevitori a bassa frequenza rimodulava la corrente alternata del campo magnetico terrestre in corrente continua necessaria alla batteria fornendo una quantità illimitata di energia. Considerando tutto questo non possiamo fare a meno di pensare che la Grande Piramide potesse assumere la funzione di quella valigetta, assorbendo dalla Terra energia elettrica per distribuirla senza l’uso dei fili, sfruttando proprio la risonanza di Schumann sulle frequenze di 30 Hz riscontrata nella costruzione. Gli esperimenti durarono una settimana, l’auto percorse vari tipi di strade alla velocità di 150 chilometri orari, dopodiché venne consegnata in tutta segretezza in una fattoria vicina a Buffalo e Tesla si portò via il suo dispositivo. Nel 1933 per problemi amministrativi la "Pierce Arrow" venne liquidata e la storia si ferma qui. Nel New York Daily News del 2 aprile 1934 un articolo intitolato "Il sogno di Tesla di un'energia senza fili vicino alla realtà", si parlava di un "esperimento programmato per spingere un'automobile utilizzando la trasmissione senza fili di energia elettrica". Nello stesso periodo la "Westinghouse Corporation" pagò per la sistemazione di Tesla al "New Yorker Hotel" di New York , dove visse per tutto il resto della sua vita. Tesla venne anche reclutato dalla Westinghouse per ricerche non ben specificate sulle trasmissioni senza fili ed egli interruppe le sue dichiarazioni pubbliche sui raggi cosmici. Leggende metropolitane, o studiati cover up su invenzioni che potevano danneggiare il potere di qualcuno? Su tutta la storia non vi sono molti riscontri. Riguardo le auto all’Idrogeno, oggi parliamo di auto con motore a celle di combustibile, a idrogeno. Una nuova frontiera già disponibile che viene ostacolata esclusivamente da problemi politici visto che quelli economici potranno essere risolti nel momento in cui si passerà ad una produzione industriale con l’abbattimento dei relativi costi. In soli cinque anni, massimo sette, si potrebbe riconvertire l’intero parco auto, azzerare il tasso d’inquinamento mettendosi in regola con l’accordo di Kyoto e sganciarsi dal petrolio e da tutti i problemi che dal suo uso derivano. Ironia della sorte la cella a combustibile (4), o pila a gas, fu ideata nel 1839 da William Grove, un curioso avvocato del Galles con l'hobby della chimica. Durante un esperimento di elettrolisi, procedimento attraverso il quale si può separare idrogeno e ossigeno dall’acqua, si accorse che, nel momento in cui le batterie che alimentavano le celle elettrolitiche venivano escluse, il processo riprendeva al contrario; cioè l’idrogeno e l’ossigeno si riunivano generando elettricità. La comunità scientifica pur interessata inizialmente preferì optare per la dinamo, scoperta poco tempo dopo da Werner Siemens. Passarono 120 anni prima che la NASA adottasse le "fuell cells" per il progetto Apollo e invogliasse il loro uso a livello industriale. Infatti, a partire dagli anni ’60, le pile a combustibile sono state utilizzate per tutte le missioni spaziali sia Apollo, sia Shuttle, al fine di produrre acqua ed energia elettrica nello spazio. La cella, in pratica, si comporta come un generatore di energia elettrica prodotta attraverso la reazione chimica controllata tra idrogeno e ossigeno grazie a un catalizzatore di platino. Si verifica il consumo di un combustibile, nel caso idrogeno e ossigeno, con emissione di vapore acqueo. Non più camere di scoppio, pistoni, combustione. Fra i cinque tipi di celle a combustibile, le più interessanti sono quelle ad acido fosforico e a membrana scambiatrice di protoni detta anche Pem. Le prime usate negli impianti di potenza, le seconde nella locomozione dei veicoli. Le pile Pem sono state sviluppate alla fine degli anni Cinquanta negli Usa, dalla "General Electric", e grazie alla collaborazione con la "Ballard Power Systems", società canadese di alta tecnologia, e con l’inglese "Johnson Matthey", specializzata in catalizzatori, il costo del platino in una cella Pem è sceso drasticamente. Oltre al settore dell'autotrazione, i campi di applicazione delle "fuel cells" sono la produzione di energia, apparecchiature per telecomunicazioni, sistemi di alimentazione per cellulari, personal computer e fabbisogni domestici. Il metodo più economico per disporre di idrogeno è estrarlo dal gas naturale ma, con tale procedimento, noto come "Steam Reforming", viene liberata come sottoprodotto anidride carbonica; un secondo sistema è produrlo partendo dall’acqua, separandolo dall’ossigeno attraverso l’elettrolisi. La scelta vincente è rappresentata dalle celle a combustibile alimentate da idrogeno se ottenuto dall’acqua attraverso l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. L’acqua generata dalle "Fuel Cell" è così pura che viene bevuta dagli astronauti sullo Shuttle. In occasione della rassegna IFA, la più grande Fiera dell’Elettronica del mondo, tenutasi a Berlino nel settembre del 2005, è stata presentata, dalla Toshiba una piccolissima centrale, costituita da una mini cella a combustibile alimentata da un’alta concentrazione di metanolo (99,5%) come combustibile. Uno strumento idoneo e alternativo per ricaricare le batterie di Notebook, audio digitali, dvd portatili, telefoni cellulari. Pesa 8,5 grammi e produce 100 milliwatt di energia in un compatto che misura appena 22x56x4,5 mm. Per il suo funzionamento necessita solo di 2 millilitri di combustibile per assicurare 20 ore di autonomia in un riproduttore di MP3 audio. Le Piramidi potevano essere state immense celle a combustibile per fornire energia al popolo che occupava le terre tredicimila anni fa. Secondo Alan Alford la Camera della Regina nella Grande Piramide di Giza, sarebbe stata il punto dove si doveva trovare la cella energetica idonea a produrre la separazione fra l’ossigeno e l’idrogeno; il sarcofago nella camera del Re il recipiente dove avveniva la combustone controllata dell’idrogeno; le cinque stanze sopra tale camera, ossia il Ded, il dispositivo di raffreddamento. Alford ipotizza che nelle 27 nicchie allineate nella Grande Galleria e adesso vuote, si trovavano cristalli capaci di risuonare a diverse frequenze e impiegati per comunicare. Questo ci porta a fantasticare ancora un po' e a compiere un viaggio fino ad Atlantide. Secondo quanto riportato riguardo alle dichiarazioni del veggente Cayce, la civiltà Atlantidea disponeva di una avanzata tecnologia, comprendente anche "i raggi distruttivi"; Cayce parlò di televisione, aeromobili, quando ancora non esistevano; dichiarò che quel popolo era capace di alterare la struttura atomica dei cristalli per ricavare enormi quantità di energia, attraverso un sistema che ricorda quelli descritti da Tesla. I cristalli sarebbero stati isolati in un edificio "foderato di pietra non conduttrice". La descrizione ricorda le torri di vetro girevoli di cui disponevano i Thuata de Danan, protagonisti delle saghe irlandesi, rivestite appunto di un materiale isolante a protezione delle radiazioni emanate dalle armi nemiche. I documenti con le descrizioni per costruire tali "pietre" verrebbero custoditi in tre posti diversi: nei templi di Atlantide sommersi a Bimini, in un tempio in Egitto e nel tempio di Itlar nello Yucatan. Cayce parlò anche di Faser e Maser, l'energia derivante dalla luce polarizzata, dicendo che proprio il cattivo uso di tale energia scatenò forze incontrollabili che causarono la distruzione del continente. Nel 1970 il Dottor Ray Brown durante un’immersione con alcuni suoi amici nelle acque del triangolo delle Bermuda, vicino alle isole Bari, Bahamas, vide, a quaranta metri di profondità, una vasta città sommersa e una piramide con un'apertura sulla sua sommità. Ecco la sua testimonianza: "La costruzione era in pietra liscia, le giunzioni fra i blocchi si distinguevano appena. L'apertura era una specie di pozzo che immetteva in una stanza interna rettangolare. Completamente priva di alghe e coralli e stranamente ben illuminata senza che ci fosse nessuna luce diretta. Vidi qualcosa che riluceva. Dal soffitto pendeva un’asta metallica con incastonata una pietra rossa sfaccettata e affusolata in punta. Sotto di essa un basamento in pietra sono sopra una piastra sempre di pietra, sulla quale due mani di bronzo, annerite da evidenti bruciature, sorreggevano una sfera di cristallo. Non riuscendo a smuovere l’asta e la pietra rossa, afferrai il cristallo e venni via. Mentre uscivo da quel luogo mi parve di avvertire una presenza. All'interno di questo cristallo rotondo vi era una serie di forme piramidali, tre per l’esattezza e tenendolo in mano si avvertiva una vibrazione." Pervaso dal timore che la sfera gli fosse confiscata non ne ha rivelata l’esistenza fino al 1975, nel corso di una conferenza a Phoenix, né il punto esatto del suo ritrovamento e cosa ne è stato del cristallo. Il particolare delle mani metalliche che sorreggono un cristallo, rammentano le mani degli isolatori che sostengono le "lampade" rappresentate sulle pareti di Dendera. Il fatto che siano state viste annerite e bruciate significa che erano state sottoposte ad un fortissimo calore, quindi la piramide catalizzava una sorta d’energia indirizzandola, attraverso l’asta, nella sfera di cristallo. La pietra rossa poteva essere un rubino, pietra solitamente usata nei laser per concentrare e proiettare l’energia. In quanto alla sfera vi sono testimonianze che parlano di fenomeni paranormali; di metalli che in contatto con essa si magnetizzano temporaneamente; l’ago della bussola girerebbe prima in senso orario e poi in senso opposto. Si è parlato di casi di guarigione dopo averla toccata. Un collegamento al teschio di cristallo? Speculazioni? Fatto che non si può negare. Il cristallo della sfera testimonia l’esistenza di civiltà in possesso di una tecnologia avanzatissima perché perfino gli esperti dell’Istituto Smithsoniano di Washington hanno dichiarato che, solo dopo il 1900 siamo entrati in possesso di una tecnologia con la quale poter tagliare il quarzo e ricavarne una sfera perfetta. Dal passato saltiamo al futuro in quanto Tesla non era in accordo con Einstein riguardo alla curvatura dello spazio per lui impossibile: "Se esistesse non si spiegherebbe il moto dei corpi come li osserviamo. Solo un campo di forza può spiegarlo e la sua assunzione dispensa la curvatura spaziale dell’esistere." Tesla condivideva la visione della luce intesa come particella e come onda; lavorava ad un progetto relativo ad una "barriera di luce" in grado di alterare tempo, spazio, gravità e materia. Voci dal sapore di leggenda abbinano il suo nome al "Progetto Filadelfia" riguardante la sparizione di una nave e il suo equipaggio dopo averla esposta ad un forte campo magnetico. Qualcosa che potrebbe fornire la spiegazione delle strane sparizioni nel famoso triangolo delle Bermude. Oggetto dell’esperimento il cacciatorpediniere Eldridge D173 che finì avvolto da una strana nebbia luminescente e verdastra appena i generatori magnetici furono messi in funzione. La nave sparì davanti agli occhi degli osservatori rimasti a bordo della SS Furuseth e della SS Malay, lasciando ben visibile la sua impronta nell’acqua, all’interno di un campo di forza di forma sferica di circa cento metri d’ampiezza. L’Eldridge fu vista apparire e scomparire a Norfolk in Virginia e l’equipaggio subì conseguenze sconvolgenti devastanti. Uomini che apparivano e sparivano in ogni luogo si trovassero. La storia venne rivelata da un non ben identificato Carl Allen in corrispondenza epistolare con il dottor Morris Jessup, astronomo e ricercatore, autore di un libro collegato alla storia, "The case for the Ufo". Jessup morì in circostanze misteriose e sospette. La vicenda è stata divulgata da Manson Valentin con il quale Jessup era in contatto e, successivamente, da Charles Berlitz che intervistò Valentin. Queste le vicende collegate a Tesla, un personaggio scomodo all’epoca e sicuramente lo sarebbe anche ai nostri tempi, ma riconosciuto come l’inventore del mondo che noi conosciamo; senza di lui non saremo giunti a questo grado di sviluppo tecnologico. 150.000 documenti custoditi nel Museo a lui intestato a Belgrado testimoniano la sua grande conoscenza dell’elettromagnetismo, la sua capacità di visualizzare nella mente il problema e passare alla soluzione senza dover stilare disegni ed effettuare calcoli. La sua mania di perfezionismo, l’enorme serietà, le doti di eloquenza; l’amore per la natura che lo spingeva a compiere lunghe passeggiate. Appare come un uomo che desiderava una società sana e giusta, retta da principi egualitari, "non dominata dagli interessi egoistici di oscuri manovratori dell’economia e della politica; individui privi di coscienza che perseguono i propri interessi non tenendo conto dei danni provocati all’umanità." Consapevole che il mondo è governato da pochi furbi e facoltosi, come lui li definiva, nascosti nelle stanze del comando, intenti a raggirare una massa di illusi, poveri, indifesi ignoranti. Sapeva come cambiare gli equilibri mondiali ponendo a "disposizione di tutti illimitate e smisurate sorgenti di energie che avrebbero diffuso il benessere, creato cultura, conoscenza e consapevolezza; portando il mondo ad un autocontrollo; togliendo ai gruppi di potere l’opportunità di manipolare la massa per conseguire il loro egoistico interesse". Utopia. Per queste sue idee Tesla fu contrastato. Nell’elite militare e industriale del tempo figuravano uomini come John Rockefeller Jr., Julius Rosenwald, Henry Ford, Harvey Firestone, Herbert Hoover, il generale Pershing (5); ben consapevoli che le invenzioni di Edison non avevano un futuro, ma Edison era asservito al sistema, Tesla, al contrario, lo combatteva. Per questo vennero tagliati i fondi all’inventore; le sue invenzioni non dovevano modificare lo status quo raggiunto, non in quel momento, il cambiamento richiedeva tempo. Il genio invece innesca salti quantici nello sviluppo tecnologico che costringono a cambiamenti repentini degli equilibri; quindi chi gestisce il potere deve bloccarli o rallentarli con ogni mezzo. Lo fecero passare per pazzo; lo fu quando scoprì le frequenza di risonanza della Terra; ma cinquanta anni dopo Shumann disse che aveva ragione. Lo dotarono di poteri extraterrestri quando pilotò il battello col radiocomando; ma i tedeschi in guerra fecero lo stesso con i missili ed oggi si fa uso delle "smart bombs" guidate da Laser e GPS. L’unità di misura del flusso magnetico porta il suo nome, un onore concesso a pochi, a riconoscimento del suo enorme e indiscusso talento; ma non fu premiato con il premio Nobel come avrebbe meritato; gli fu conferita solo la Edison Medal. La cerimonia avvenne il 18 maggio 1917. Nell’occasione, uno dei membri della "Enginering Society Building" chiuse il suo discorso, nel quale elogiava i meriti dell’inventore croato, dicendo: E alla fine Dio disse "Sia Tesla e la luce fu".

Note:
1. L’elettricità statica varia dai 20.000 ai 50.000 volt. Il corpo umano tende ad immagazzinare tale elettricità naturalmente.
2. Considerando il principio dell’attrazione dei poli opposti, qualsiasi magnete libero di ruotare tende a orientare il proprio polo sud verso quello nord terrestre; ed è quello che fa l’ago di una bussola perché è un piccolo magnete i cui poli si orientano parallelamente alle linee dello spettro magnetico terrestre. Fenomeno possibile in quanto la Terra è una gigantesca calamita.
3. Tutte le macchine per la risonanza magnetica nucleare sono calibrate con l’unità di Tesla, da 2 a 9. Un Tesla equivale a 1000 Gauss (unita di misura del flusso magnetico). Estremamente importante per la diagnosi degli organi interni del corpo umano specie in caso di tumori e processi degenerativi del cervello e della colonna vertebrale. Più forte è il campo magnetico più forte la quantità dei segnali radiofonici tratti dagli atomi del corpo e quindi più alta la qualità delle immagini. I nuclei atomici mostrano la loro presenza assorbendo o emettendo onde radio una volta esposti ad un campo magnetico sufficientemente forte. Il segnale dell’idrogeno nel tessuto canceroso è diverso da quello di un tessuto sano perché i tumori contengono più acqua e quindi più atomi di idrogeno. La preparazione all’esame è insolita in quanto è necessario lasciare fuori della stanza ogni oggetto metallico smontabile, comprese protesi dentarie, acustiche e di altro tipo.
4. La Cella a combustibile è come un piccolo generatore che produce energia da combustibili quali l’idrogeno o l’alcool per generare una reazione chimica senza combustione o uso di parti mobili come le turbine.
5. Pershimg John Joseph generale statunitense (1860-1948) che durante la prima guerra mondiale venne nominato comandante capo delle forze nordamericane in Europa e che sotto la sua direzione costituirono uno dei principali fattori della vittoria alleata.
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Il bulbo di tesla
Il bulbo di tesla è un potente sistema per la trasmissione dell’energia distanza inventato dal genio assoluto del ventesimo secolo Nikola Tesla. Rientra nella categoria delle invenzioni soppresse dai gruppi elitari che governano il mondo ma dalle informazioni, pur se frammentarie, che abbiamo è possibile retroingegnerizzarlo basandoci sugli scritti di Tesla stesso e sulle conoscenze che abbiamo nella fisica dell’etere. Il bulbo di tesla ha tre applicazioni principali tutte e tre troppo importanti per i potenti motivo per cui hanno soppresso tutto dopo aver ucciso Nikola Tesla. Lo si può usare per:

1.trasmettere l’energia a distanza senza perdite e in overunity estraendo energia addizionale dall’etere che collassa.

2.come forma di propulsione ad effetto di campo e quindi antigravità.

3.come arma...è un efficente cannone al plasma in grado di operare in aria e non nel vuoto.

Lo scopo della nostra ricerca è di capirne al meglio il funzionamento e replicarlo.

Come è fatto e come funziona
Nikola Tesla scoprì che usando un impulso a bassa frequenza focalizzato come un raggio, avrebbe causato, ad un quarto d’onda, l’eruzione di una onda d’urto elettromagnetica più intensa che avrebbe eccitato i gas atmosferici portandoli allo stadio di plasma e creando così un’onda d’urto secondaria esplosiva la quale collassando avrebbe generato una implosione nell’etere. Durante l’implosione dell’etere Tesla notò un forte incremento nell’energia trasmessa e un abbassamento della temperatura tipico del regime sintropico. L’onda a bassa frequenza veniva usata solo come “portante” per creare una zona conduttiva nell’aria focalizzata mentre l’onda “stimolante” (così la definì) era ad alta frequenza.

Il bulbo è di vetro e all’interno viene fatto il vuoto (in seguito Tesla dice che non serve il vuoto giustamente), in esso troviamo una semisfera di alluminio con davanti un anello di metallo. Dagli scritti emerge che Tesla alimentava la semisfera con bassa frequenza mentre l’anello veniva alimentato ad alta frequenza da bobine di tesla. Purtroppo Tesla non scrisse mai veri e propri libri di teoria ne si dilungava molto nelle spiegazioni, lui era soprattutto uno sperimentatore e quindi è tipico ritrovarsi davanti le sue invenzioni con pochi dettagli, se poi aggiungiamo il fatto che gran parte dei suoi scritti furono sequestrati e classificati dall’FBI dopo che lo uccisero nel 43 è chiaro che con una semplice lettura possono sorgere molti dubbi. Di primo acchito si potrebbe credere che la semisfera sia alimentata da un semplice generatore a bassa frequenza ma questo non avrebbe senso! Se fosse veramente così il sistema sarebbe solo un banale trasmettitore a bassa frequenza con accoppiato un altro trasmettitore ad alta frequenza. Se però si conosce il resto del lavoro di Tesla sulle onde longitudinali e sull’evento radiante è possibile decifrare bene l’invenzione del bulbo.

Innanzi tutto prendiamo in esame una breve descrizione di un suo esperimento.

Tesla parla di un impulso elettromagnetico che è focalizzato e che porta con se una carica elettromagnetica che cresce esponenzialmente e questo impulso è a bassa frequenza. Qui Tesla non parla delle classiche onde trasversali ma parla di onde longitudinali, si parla quindi dell’evento radiante. Negli studi sull’ER notò che l’onda d’urto da esso generata ha effetti differenti a seconda della frequenza di pulsazione dell’onda longitudinale stessa. Alle basse frequenze l’onda radiante sposta la materia ed ha una forte azione di spinta, a questa spinta è associata una forte carica elettromagnetica. Alle alte frequenze diminuisce l’effetto di spinta ma aumenta la formazione di plasma e viene aggiunta più energia sintropica dall’etere che collassa diventando plasma. Inoltre Tesla specifica che la semisfera è alimentata ad alta tensione in continua. E’ chiaro quindi che la semisfera và alimentata da un circuito radiante che utilizza come sorgente alta tensione in continua, la bassa frequenza non è altro che la bassa frequenza di pulsazione del sistema radiante che pilota la semisfera. In questo modo dalla semisfera escono raggi collimati e altamente direttivi di evento radiante...onde d’urto che ionizzano l’aria creando un percorso conduttivo. A questo punto lo schema ha molto più senso e si capisce perchè l’anello è invece alimentato da normali tesla coil ad alta frequenza.

Un esempio:
usando una frequenza di pulsazione sulla semisfera di 60hz con una lunghezza d’onda di 3100 miglia si avrà la massima emissione di energia ad un quarto d’onda ossia a 775 miglia. Sovrapponendo una frequenza di eccitamento di 50 Mhz ad esempio si avrà una “implosione fredda” che assorbe calore dall’ambiente circostante facendo collassare l’etere (regime sintropico). Cambiando la lunghezza d’onda della portante longitudinale e la direzione di propagazione si può trasmettere energia in tutti i punti del globo.

Riassumendo i concetti:
la semisfera viene alimentata da un circuito radiante a bassa frequenza. Viene generata quindi una onda longitudinale collimata che crea un percorso nell’aria conduttivo con dei picchi corrispondenti ai picchi dell’onda longitudinale stessa. L’onda generata passa però attraverso l’anello che è alimentato da un tesla coil ad alta frequenza, in questa maniera l’alta frequenza si sovrappone alla portante longitudinale e crea gli effetti di collasso dell’etere sopra esposti.

L’animazione seguente mostra il funzionamento del bulbo. Vedrete l’accensione dell’anello che crea il campo ad alta tensione e alta frequenza. Poi partono gli impulsi radianti che ci passano attraverso, nell’animazione ho messo un paio di cicli giusto per illustrare in maniera artistica il raggio Tesla che parte e che poi collassa.

Perchè l’alta frequenza innesca l’implosione nell’etere? Perchè i vortici sferico toroidali che compongono la materia e l’energia di legame che li tiene uniti a formare le molecole hanno tutti una frequenza di risonanza tipica. Se ci agganciamo a questa frequenza li possiamo destabilizzare facendo loro emettere più energia di quella che assorbono dal campo scalare (i vortici implodono e abbiamo quindi la trasformazione della materia in etere) e possiamo anche spezzare i legami molecolari trasformando l’energia di legame sotto forma di etere in plasma, fenomeno che accade anche nelle celle elettrolitiche pulsate a frequenza di risonanza e nella sonoluminescenza. L’idea geniale di Tesla è stata quella di usare una onda longitudinale come portante per trasportare l’alta frequenza e amplicare gli effetti in sinergia.

Applicazioni
Free energy ed energia wireless
Il bulbo di Tesla permette di trasferire grandi quantità di energia a distanza in maniera collimata e senza perdite. A differenza dei tentativi di trasmissione dell’energia wireless con le microonde che invece sono difficili da collimare e hanno grosse perdite. Inoltre grazie al coinvolgimento del collasso di etere è plausibile l’applicazione del bulbo negli apparecchi free energy come le celle elettrolitiche pulsate alla frequenza di risonanza dell’acqua. Basterebbe usare la frequenza di risonanza dell’acqua e non sarebbe necessario un circuito radiante molto potente. Potenzialmente molti sistemi free energy beneficerebbero dell’applicazione del bulbo di tesla.

Sistemi antigravitazionali
Collimando diversi raggi Tesla su un unico punto si otterebbe una forte differenza di pressione nell’etere il che genererebbe spinta ad effetto di campo ossia antigravità. E’ interessante sapere la storia che c’è dietro il bulbo di Tesla. Prima della seconda guerra mondiale Lenin fece una offerta molto proficua in termini di denaro a Tesla per avere questo apparato. Tesla rifiutò così come rifiutò di collaborare per scopi bellici o di potere. Tuttavia anche i nazisti si interessarono ai suoi progetti, inizialmente fù Wernher von Braun a sperimentare questa tecnologia nei laboratori americani di Los Alamos (il governo americano e i nazisti sono una unica entità) nel 1936. Hitler approvò la ricerca e Braun si trasferì in germania proseguendo gli studi a Peenemunde dove i nazisti sperimentavano le armi segrete. Braun fù anche nominato ubersturmbannfuehrer delle SS una alta carica nel sistema nazista. Che eroe dell’era spaziale! Altro che razzi sulla luna! La cosa più interessante è che i nazisti applicarono il sistema del bulbo di Tesla su un nuovo tipo di macchinario a propulsione antigravitazionale (loro costruirono i primi dischi volanti su base Schauberger) che aveva la forma di sigaro...infatti utilizzarono gli scafi dei sottomarini U-boat. Personalmente mi sono sempre chiesto come fossero disposti i motori antigravitazionali negli UFO (umani e non) a forma di sigaro. Tipicamente i velivoli antig sono a forma di disco perchè la massa deve essere contenuta all’interno del vortice sferico toroidale generato dal motore antig...ma allora perchè la forma a sigaro? Proprio perchè hanno usato una serie di bulbi di Tesla collimati per generare il campo, in tal caso la forma a sigaro è perfetta per rientrare in sezione nel percorso aperto dai bulbi nell’etere stesso.

Cannone Tesla
Purtroppo per ogni scoperta c’è anche l’applicazione bellica. Il bulbo Tesla può sparare grosse bordate di energia che si concentrano in plasma, Tesla chiamava queste implosioni “l’energia nucleare dell’ambiente”. Ci sono buoni motivi per pensare che l’eplosione della Tunguska sia stata provocata inavvertitamente proprio da uno dei suoi esperimenti con i bulbi. Il periodo storico coincide così come coincide la fenomenologia dell’evento imputabile a una grossa quantità di etere che collassa in uno specifico punto. Scegliendo la lunghezza d’onda appropriata e la direzione voluta è possibile creare tali implosioni in qualsiasi punto del pianeta devastando intere aree così come creare terremoti e tsunami. Inquietante? Questa è la realtà...trovo più inquietante il fatto che l’umanità ignora completamente queste cose. Tornando sull’argomento anche Marconi conosceva questa metodologia, lui riusciva a bruciare in uno dei suoi esperimenti un intero gregge di pecore stando a migliaia di km di distanza.

HAARP E' UN'ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA NON SOTTOPOSTA AD ALCUN NEGOZIATO
Da un punto di vista militare, HAARP è un'arma di distruzione di massa. Potenzialmente costituisce uno strumento di conquista in grado di destabilizzare selettivamente sistemi agricoli ed ecologici di intere regioni. Anche se non ci sono prove che questa mortale tecnologia sia stata usata, sicuramente le Nazioni Unite dovrebbero affrontare la questione della "guerra ambientale" a fianco del dibattito sugli impatti climatici dei gas-serra. Nonostante esista un ampio corpo di conoscenze scientifiche, la questione della deliberata manipolazione climatica per uso militare non è mai diventata esplicitamente parte della agenda delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

"GUERRA CLIMATICA"
La rinomata scienziata dott. Rosalie Bertell conferma che "gli scienziati militari degli Stati Uniti stanno lavorando sui sistemi climatici come potenziale arma. I metodi includono l'accrescimento delle tempeste e la deviazione dei fiumi di vapore dell'atmosfera terrestre per produrre siccità o inondazioni mirate. Già negli anni '70 il vecchio consigliere per la Sicurezza Nazionale Zbigniew Brzezinski aveva previsto nel suo libro "Tra Due Epoche" che: "...La tecnologia renderà disponibile, per i leader delle maggiori nazioni, tecniche per condurre una guerra segreta, per la quale sarà necessario considerare solo una minima parte delle forze speciali (...) Tecniche di modificazione del clima potrebbero essere impiegate per causare prolungati periodi di siccità o tempesta..."
Marc Filterman, ex-ufficiale francese, descrive svariati tipi di "armi non convenzionali" che usano frequenze radio. Egli si riferisce alla "guerra climatica", indicando che gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica già "...padroneggiano il know-how necessario per scatenare improvvisi cambiamenti climatici (uragani, siccità) nei primi anni '80...". Queste tecnologie rendono "...possibile provocare disturbi atmosferici usando onde radar a frequenza estremamente bassa...".

IL PROGRAMMA "HIGH-FREQUENCY ACTIVE AURAL RESEARCH" – HAARP

Il HAARP con base a Gokoma (Alaska) - amministrato congiuntamente da Aviazione e Marina - è parte di una nuova generazione di armamenti sotto il controllo della Iniziativa di Difesa Strategica degli Stati Uniti. Approntato dal Laboratorio di Ricerca dell'Aviazione - Direzione Veicoli Spaziali, HAARP è costituito da un sistema di potenti antenne in grado di creare "modificazioni locali controllate della ionosfera". Lo scienziato dott. Nicholas Begich - attivista della campagna contro HAARP - descrive tale programma come "...una tecnologia di raggi estremamente potenti di onde radio che raggiungono aree della ionosfera (lo strato più alto dell'atmosfera) si concentrano su di essa e la riscaldano. A quel punto le onde elettromagnetiche rimbalzano sulla terra e penetrano qualsiasi cosa - viva o morta...". La dottoressa Rosalie Bertell descrive HAARP "...una gigantesca stufa in grado di causare la principale spaccatura della ionosfera, creando non tanto dei buchi quanto delle lunghe incisioni sullo strato protettivo che impedisce alle radiazioni mortali di bombardare il pianeta...".

La parola agli americani

Il sito ufficiale HAARP ci presenta un’innocente stazione scientifica dove gli scienziati sondano via radio quelle regioni dell’alta atmosfera preannuncianti lo spazio esterno, cioè la ionosfera e la magnetosfera. I titoli dei paragrafi esplicativi del sito sono peraltro scritti a mo’ di domande («Cos’è HAARP?», «Perché è coinvolto il Dipartimento della Difesa?», ecc.) Nel paragrafo titolato «HAARP è unico?», ci si affretta a precisare che anche altre nazioni studiano la ionosfera, come la stessa Russia o i Paesi europei (più il Giappone) del consorzio EISCAT, anche se le loro apparecchiature, site a Tromsoe in Norvegia, sono dei radar «incoerenti». Ma veniamo ai dettagli. Presso Gakona, circa 200 km a Nord-Est del Golfo del Principe Guglielmo, un terreno di proprietà del Dipartimento della Difesa USA fu scelto il 18 ottobre 1993 da funzionari dell’Air Force e a partire dall’anno seguente venne disseminato di piloni d’alluminio alti 22 metri, il cui numero è cresciuto di anno in anno fino ad arrivare a 180. Ognuno di questi piloni porta doppie antenne a dipoli incrociati, una coppia per la «banda bassa» da 2.8 a 7 MegaHerz e l’altra per la «banda alta» da 7 fino 10 MegaHerz. Tali antenne sono capaci di trasmettere onde ad alta frequenza fino a quote di 350Km, grazie alla loro grande potenza. A pieno regime, l’impianto richiede 3.6 MegaWatt (la potenza di 100 automobili), assicurati da 6 generatori azionati da altrettanti motori diesel da 3600 cavalli l’uno. Scopo ufficiale di queste installazioni è studiare la ionosfera per migliorare le telecomunicazioni.



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BIBLIOGRAFIA:
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