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Le scoperte occultate della fisica

Le Scoperte Occultate della Fisica
Dubbi inerenti alla validità della teoria della relatività
L'esperimento di Silvertooth suI moto assoluto della Terra
di Rochus Boerner
dicembre 2003 - febbraio 2004
Email: rochus.boerner@asu.edu
http://www.suppressedscience.net
Rivista Nexus n° 54, pag. 49, seconda parte
Le "solide" fondamenta della fisica vengono sempre più indebolite da riscontri emergenti che mettono in discussione le teorie "dimostrate", nondimeno l'ortodossia scientifica continua a negare l'evidenza.

In una lettera del 1986 a Nature,44
Ernest W. Silvertooth scrive di aver costruito un interferometro capace di individuare il moto assoluto della Terra rispetto all'etere. In '"Experimental Detection of the Ether" 45
e "Motion through the Ether",46
Silvertooth riporta che. nello specifico giorno delle sue misurazioni, la Terra si spostava a 378 km/s verso la costellazione del Leone; se la relatività fosse corretta, allora questo risultato dovrebbe essere ciarpame bello e buono. Silvertooth pubblicò le sue scoperte prima che la NASA lanciasse COBE, il primo, satellite che abbia misurato con precisione la radiazione cosmica di fondo (CMB). nel cui spettro, in virtù dell'effetto Doppler. esiste una leggera anisotropia. In base alle accurate misurazioni di tale anisotropia si è determinato che, rispetto alla CMB. il sistema eliocentrico si sposta verso il Leone a 390 km/s il che, data la velocità orbitale della Terra di 30 km/s, è un'ottima concordanza rispetto alla misurazione di Silvertooth; in un esperimento più accurato, Silvertooth e Whitney 47
hanno confermato il risultato precedente e rilevato una velocità pari a v =378 km/s. Una ricerca delle opere citate nell'ISI Web of Science 48
denota l'assenza, nella letteratura scientifica convenzionale, di qualsiasi riferimento ai documenti di Silvertooth. Un documento online 49
menziona brevemente il suo lavoro, per poi accantonarlo con la motivazione che tanto l'esperimento quanto l'analisi teorica sono viziati; nondimeno, considerando il fatto che il risultato di Silvertooth ben si concilia con il moto della Terra determinato indipendentemente tramite la CMB, l'errore sembra essere una spiegazione insufficiente. A meno che Silvertooth non abbia commesso una frode bella e buona, limitandosi ad azzeccare fortunosamente la velocità della Terra in rapporto alla CMB e quindi ad ascrivere tale esito ad un esperimento immaginario, l'inevitabile conclusione sarebbe che la traslazione (ovvero, in fisica, il moto a velocità costante) può essere misurata tramite mezzi puramente elettromagnetici e che la teoria della relatività speciale di Einstein risulta falsificata.

Nello spazio interplanetario la velocità della luce è una costante?
Nel 1961 il fisico Bryan G. Wallace scoprì che le misurazioni di distanza con segnali radar della superficie del pianeta Venere non confermavano la costanza della velocità della luce; nei dati radar, che comprendevano elementi diurni, lunari e sinodici, erano presenti sistematiche variazioni. Nel tentativo di far pubblicare i suoi risultati su Physical Review Letters, Wallace incontrò una forte resistenza da parte di studiosi ed esperti e, infine, optò per una rivista meno prestigiosa.50
In una lettera indirizzata a Physics Today, Wallace riassume così le sue scoperte: "Il contatto interplanetario radar con Venere del 1961 presentò la prima opportunità di superare i limiti tecnologici e di eseguire esperimenti diretti in relazione al secondo postulato di Einstein relativo alla velocità della luce costante di c nello spazio. Quando i calcoli radar erano basati sul postulato, le differenze calcolate-osservate oscillavano sino ad oltre 3 millisecondi dell'atteso errore di 10 microsecondi desunto dal migliore adatta­mento di relatività generale che il Lincoln Lab era in grado di generare, una gamma di variazione superiore al 30.000%.
L'analisi dei dati indicava una componente che era rela­tivistica in un senso galileiano c + v." Val la pena di eseguire un rapido controllo della realtà dei fatti. Se la velocità della luce nello spazio interplanetario non è costante, come è possibile che la NASA, nel contesto della sua esplorazione robotica dello spazio, non abbia notato questo aspetto? Wallace fa la scandalosa dichiarazione che la NASA lo ha notato e che sin dal principio utilizza equazioni con componenti non-relativistici per calcolare i tempi di transito dei segnali nel sistema solare:52
"In occasione del Dynamical Astronomy Meeting della AAS [American Astronomical Society] del dicembre 1974, E. M. Standish, Jr, del JPL (Jet Propulsion Laboratory, ndt) riferì che in tutti i dati interplanetari vi erano rilevanti inesplicate variazioni sistematiche, e che sono costretti ad utilizzare fattori di correzione empirica privi di fondamento teorico." In un documento del 1973,53
Wallace descrive come il Lincoln Lab introdusse la media proporzionale per eliminare i risultati radar anomali e si rifiutò di trasmettergli i dati grezzi, ostacolando la sua indagine: "L'apparente miglioramento nell'errore residuo degli anni successivi era dovuto al fatto che il Lab interpolò i dati del 1964 relativi a Venere alle 12:00 UT (Tempo universale, ndt) e i dati del 1967 relativi ad un'osservazione al giorno dalle 2:12 UT alle 2:21 UT. Il tempo di osservazione dei dati del 1961 variava dalle 00:33 UT alle 23:40 UT. Gli astronomi implicati rivendicano pubblicamente una pressoché completa concordanza fra la loro recente analisi radar e la relatività generale, tuttavia la mia indagine indica risultati diversi. "In occasione del Fourth Texas Symposium of Relativistic Astro-physics, I. I. Shapiro del Lincoln Lab promise di farmi pervenire tutti i dati da me richiesti. In un articolo pubblicate dal Lab avevo letto che disponevano di dati delle stesse date di osservazione che coprivano un'ampia gamma di tempi di osservazione diurna di entrambe le stazioni radar del MIT e dell'URSS. In data 13/2/69 scrissi a Shapiro richiedendo i dati in questione; le sue repliche in data 28/2/69 e 12/03/69 ignorarono la mia richiesta. Nella mia lettera del 20/3/69 a lui indirizzata sollevai la questione ed egli, nella sua risposta del 27/03/69, replicò, 'Malauguratamente i dati non esistono nella forma la lei desiderata e, di conseguenza, non posso far fronte alla sua richiesta'. "Shapiro in seguito mi inviò dati del tutto inutili per eseguire un test obiettivo della velocità relativa della luce nello spazio; i dati provenivano da due stazioni radar del MIT in Massachusetts. La separazione fra di esse era di soli 0,2' di longitudine e 20,6" di latitudine e le osservazioni erano state interpolate dalle 2:12 UT alle 2:21 UT con una sola osservazione per giorno. Appare ovvio che il Lab eliminò le variazioni interpolando i dati di ciascun giorno all'unico tempo di osservazione dello specifico giorno che concordava con la previsione basata sulla relatività generale. Si potrebbe utilizzare lo stesso metodo per dimostrare che un orologio fermo segna l'ora alla perfezione."
Un lettera successiva, proposta per la pubblicazione su Physics Today il 9 luglio 1984, fu respinta. Wallace ha riportato la lettera in questione nel capitolo Publication Politics del suo libro online, dal titolo The Farce of Physics,54
dove scrive: "La velocità della luce è c + v"..."Nel contesto di un'attuale ricerca nella letteratura, ho richiesto e ricevuto la ristampa di un documento (T. D. Moyer, Celes. Mech. 23:33 [1981]) pubblicato da Theodore D. Moyer del Jet Propulsion Laboratory, che riporta i metodi utilizzati per ottenere precisi valori di variazione osservabili per segnali radio e radar nel sistema solare. L'equazione del documento (A6) e le informazioni annesse che richiedono la valutazione dei vettori di posizione al momento di ricezione del segnale sono pressoché equivalenti all'equazione galileiana c + v (2) del mio documento dal titolo "Radar Testing of the Relative Velbcity of Light in Space" (B. G. Wallace, Spectros. Lea. 2:361 [1969]). I termini supplementari dell'equazione (A6) correggono gli effetti della troposfera e delle particelle caricate, nonché gli effetti della relatività generale inerenti a gravità e dilatazione temporale della velocità. "Il fatto che i radioastronomi siano stati riluttanti a riconoscere appieno le implicazioni teoriche del loro lavoro è probabilmente correlato alle sventure che tendenzialmente capitano ai fisici abbastanza avventati da mettere in discussione il sacro secondo postulato di Einstein. Sono trascorsi oltre ventitré anni da quando gli originari esperimenti radar di Venere dimostrarono chiaramente che la velocità della luce nello spazio non era costante, ed ancora lo scienziato comune non è consapevole di questo fatto! Questo dimostra perché è importante che la APS [American Physical Society] garantisca una reale libertà scientifica nella politica editoriale della rivista PR [Physical Review]."
Prove a conferma ci vengono da Ronald Hatch, il quale ritiene che le equazioni della NASA per la navigazione interplanetaria seguano la sua teoria MLET piuttosto che la relatività speciale.55
"I riscontri sperimentali sostengono in modo pressoché schiacciante la prospettiva della MLET. Fra i teorici e gli sperimentatori della relatività speciale (SRT) esiste una netta disarticolazione. I primi continuano a sostenere che la velocità della luce è automaticamente c, nonché isotropica rispetto all'esperimento o all'osservatore in movimento: i secondi, invece, fanno quanto necessario a spiegare e a trovare un senso alle misurazioni. Le equazioni elaborate dal JPL per la NASA e adibite all'individuazione ed alla navigazione delle sonde interplanetarie seguono chiaramente il modello della MLET." Mr. Wallace è deceduto il 19 aprile 1997; le sue scoperte sono state ignorate e, quindi, né confermate né confutate dall'establishment della fisica. Il quesito permane: la velocità della luce nello spazio interplanetario è soggetta a sistematiche variazioni nel tempo? Di conseguenza è imperativo che vengano eseguiti, nell'orbita terrestre e nello spazio interplanetario, sistematici esperimenti ad alta precisione sulla velocità della luce. Sinora esperimenti di questo genere non sono stati mai condotti (perché mettere alla prova una teoria che si sa già essere corretta?), tuttavia di recente l'opinione generale è mutata. I tentativi di conciliare la relatività generale con la teoria dei quanti si sono rivelati decisamente fallimentari e i fisici hanno iniziato a sospettare che una teoria del campo unificato debba implicare "piccole"' violazioni della relatività speciale e generale. Muller et al. affermano:56
"La relatività speciale (SR) costituisce il fondamento di tutte le teorie della natura comunemente accettate ad un livello basilare e, di conseguenza, è stata e deve essere messa alla prova con sempre maggiore precisione, affinché determini una solida base per le sue future applicazioni; i test in questione sono motivati anche dai tentativi di uniformare la gravità alle altre forze della natura, una delle principali sfide aperte della scienza moderna, tant'è che molti dei modelli di gravità quantica attualmente discussi contravvengono ai principi della SR." Questa situazione ha infine determinato un rinnovato interesse verso la verifica sperimentale ad alta precisione di entrambe le teorie relativistiche. Alcuni fisici tedeschi stanno attualmente approntando la missione OPTIS,57
un satellite che trasporterà materiale sperimentale di elevatissima precisione destinato a verificare le ipotesi e le predizioni fondamentali della relatività — fra cui l'isotropia e la costanza della velocità della luce; il previsto obiettivo della missione OPTIS è quello di confermare la relatività speciale e generale o, al massimo, riscontrare violazioni di lieve entità:58
"Nuove teorie unificanti (ad esempio la Teoria delle Stringhe) predicono lievi deviazioni dalla Relatività Speciale e Generale. Se si potessero trovare tali deviazioni (ad esempio un'anisotropia della velocità della luce), si aprirebbe la strada ad una nuova comprensione della struttura spaziotemporale dell'universo."
La ragione di condurre tali esperimenti nell'orbita terrestre è attribuibile unicamente a considerazioni di ordine tecnologico e non ha nulla a che fare con l'argomentazione di coloro che dissentono, secondo cui i test sulla relatività speciale eseguiti nello spazio potrebbero determinare risultati radicalmente diversi da quelli determinati dai test a terra. Tuttavia, se Dayton Miller ed altri critici della relatività sono nel giusto, OPTIS potrebbe rilevare ben di più che lievi deviazioni. A febbraio 2004 ancora non si sa con certezza se OPTIS riceverà i necessari finanziamenti. La rivista Nature riporta il seguente aggiornamento :59
"OPTIS ha ricevuto finanziamenti dall'Agenzia Spaziale Tedesca e [lo scienziato di progetto] Schiller spera di avere il sostegno dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA). I cruciali problemi tecnologici potrebbero essere risolti in circa quattro anni — dice — tuttavia il progetto è in sospeso, in attesa dell'approvazione da parte dell'ESA. Nell'ambito della violazione di Lorentz sono in programma altre ricerche per la Stazione Spaziale Internazionale, che comprendono esperimenti del tipo di quello di Michelson-Morley nonché altri con orologi atomici; la prima data utile prevista per il lancio di uno di questi è il 2005."


Riscontri di segnali superluminali
Esistono alcuni riscontri dell'esistenza in natura di segnali superluminali, in antitesi con la concezione della relatività speciale secondo cui segnali di questo genere violerebbero il princi-pio di causalità e, di conseguenza, sono impossibili. W. A. Rodrigues. Jr ed altri hanno formulato delle soluzioni formali con velocità arbitrarie (0 minore o uguale v < infinto) delle principali equazioni d'onda relativistiche,60
e definiscono tali soluzioni onde progressive non distorte (UPW). Queste soluzioni formali sono dotate di energia infinita e di conseguenza non possono esistere nella realtà; tuttavia, simulazioni numeriche ed esperimenti con onde sonore indicano che per queste onde possono essere generate le cosiddette approssimazioni di apertura finita 61.
Ad ogni modo, una volta fatto ciò in tutte le approssimazioni di apertura finita prodotte in via sperimentale, solo i picchi si spostano in modo superluminale; i fronti d'onda si spostano secondo c, escludendo la possibilità di segnalazione superluminale.62
In "Finite energy superluminal solutions of Maxwell's equations",63
de Oliveira e Rodrigues dimostrano che soluzioni delle equazioni di Maxwell genuinamente superluminali nel vuoto ad energia finita esistono: sfortunatamente non possono essere prodotte da un'antenna finita. Gli autori, comunque, affermano che "anche se le nuove soluzioni superluminali non possono essere prodotte da congegni fisici, l'unica possibile ragione della loro non-esistenza nel nostro universo è quella di una possibile violazione del principio della relatività". In una serie di documenti Thomas Van Flandern dimostra che la forza di gravità deve agire esattamente nello stesso modo calcolato dagli astronomi, vale a dire pressoché istantaneamente; se così non fosse, il momento angolare non verrebbe più mantenuto e le orbite planetarie risulterebbero instabili. In "The Speed of Gravity - What the Experiments Say",64
Van Flandern scrive: "Sono disponibili tecniche sperimentali standard per determinare la velocità di propagazione delle forze. Quando applicale alla gravità, tali tecniche producono tutte velocità di propagazione troppo elevate per poter essere misurate, sostanzialmente più elevate della velocità della luce: ciò accade perché la gravità, diversamente dalla luce, non presenta rilevabile ritardo di propagazione o aberrazione della propria azione, anche nei casi (come le pulsar binarie) in cui le sorgenti gravitazionali accelerano in modo significativo durante il tempo luce dalla sorgente alla destinazione. Per contrasto, la velocità della luce a propagazione finita fa sì che le forze di pressione della radiazione abbiano una componente non-radiale che determina il decadimento dell'orbita (l'effetto "Poynting-Robertson); tuttavia la gravità non ha una forza di compensazione proporzionale a v/c del primo ordine. "La relatività generale (GR) spiega queste caratteristiche suggerendo che la gravitazione (diversamente dalla forze elettromagnetiche) è un puro effetto geometrico della curvatura dello spazio-tempo, non una forza della natura che si propaga. La radiazione gravitazionale, che sicuramente si propaga alla velocità della luce ma è un effetto di quinto ordine in v/c, è troppo esigua per svolgere un ruolo nella spiegazione di questa differenza di comportamento fra gravità e ordinarie forze della natura. In questo contesto per la GR esistono problemi anche in relazione al principio di causalità, come spiegare in che modo i campi esterni fra i buchi neri binari riescono a rinnovarsi costantemente senza potersi avvantaggiare della comunicazione con le masse nascoste dietro gli orizzonti degli eventi. "Se, ancora una volta, si considerasse la gravità come una forza di propagazione della natura nello spazio-tempo uniforme con la velocità di propagazione, indicata da dati osservativi ed esperimenti, non inferiore a 2 • 1010c. allora questi problemi inerenti alla causalità verrebbero risolti senza alcuna variazione del formalismo matematico della GR. ma solo della sua interpretazione. "'Un tale cambiamento di prospettiva non comporta alcuna variazione del presunto carattere della radiazione gravitazionale o della sua propagazione alla velocità della luce. Sebbene le velocità di propagazione della forza più-veloci-della-luce violino la relatività speciale (SR) di Einstein, concordano con la relatività di Lorentz la quale, sotto il profilo sperimentale, non è mai stata distinta dalla SR — se non a favore di quest'ultima. I principali cambiamenti indotti da questa nuova prospettiva, lungi dallo scompigliare la gran parte della fisica attuale, sono certamente di giovamento per aree in cui si è dibattuta la fisica, quali la spiegazione delle prove sperimentali della non-località nella fisica dei quanti, la questione della materia oscura in cosmologia e la possibile unificazione delle forze. Il riconoscimento di una propagazione della gravità più-veloce-delia-luce. come indicatoda tutte le prove sperimentali esistenti, può rappresentare la chiave di volta per condurre la fisica convenzionale al prossimo livello." In un documento del 2002,65
Van Fiandem e Vigier ampliano questi risultati e concludono che il presunto "limite della velocità generale" einsteniano. dì c dev'essere nullo. Bisogna comprendere che se l'esistenza di segnali istantanei (invece che "soltanto" superlumi-nali) venisse confermata, ciò invaliderebbe istantaneamente la relatività speciale, la quale si fonda sull'impossibilità di sincronizzare due orologi lontani tramite un segnale istantaneo.

L'eliminazione di una falla nella Teoria dei Quanti
In "Dirac's Equation and the Sea of Negative Energy" 66.
D. L. Hotson (parlando di sé stesso in terza persona) narra la seguente vicenda di soppressione: "...Sfortunatamente non riusciva ad esimersi dal porre domande imbarazzanti. I suoi docenti gli avevano insegnato che la conservazione della massa-energia è il solido fondamento, mai trasgredito, di tutta la fisica. In 'produzione appaiata", un fotone di almeno 1.022 MeV 'crea' una coppia elettrone-positrone, ciascuno dotato di 0,511 MeV di energia quiescente, dove ogni eccesso risulta essere il momento cinematico della coppia 'creata'. Così, presumibilmente, la conservazione registra l'equilibrio. "Tuttavia l'elettrone ed il positrone 'creati' hanno entrambi un'energia di spin (momento angolare) di h/4π; quale che sia la dimensione presunta dell'elettrone o del positrone, si tratta di una quantità di energia ben più consistente di quella fornita dal fotone all'atto della 'creazione'. "'Non si tratta di energia del momento angolare?'. chiese al professore. '"Certamente. Questo momento angolare di rotazione mezzointero è l'energia necessaria all'elettrone per formare un'onda stazionaria stabile attorno al protone. Quindi è responsabile del principio di esclusione di Pauli e, perciò, dell'estensione e della stabilità di tutta la materia: si potrebbe affermare che è il singolo fondamento della tavola periodica degli elementi."
'"Allora da dove deriva tutta questa energia? Com'è possibile che l'elettrone "creato" abbia qualcosa come sedici volte più energia del fotone che, presumibilmente, lo ha a sua volta "creato"? Non si tratta forse di una trasgressione del suo mai trasgredito, solido fondamento di tutta la fisica?" ""Consideriamo il momento angolare di spin come una "proprietà intrinseca" di elettrone e positrone, e non una trasgressione della conservazione." '"Ma se si tratta di energia reale, da dove deriva?..." "Proprietà intrinseca" significa che non discuteremo dell'argomento, e nemmeno lei lo farà se vuole portare felicemente a compimento questo corso." "Successivamente Mr. Hotson venne preso in disparte ed informato che il suo 'atteggiamento' stava turbando la classe e. inoltre, che con tale 'atteggiamento' non vi era alcuna possibilità che egli completasse il corso di laurea in fisica e che quindi avrebbe fatto meglio a 'risparmiare il proprio denaro". "Si ritrovò a studiare letteratura francese alla Sorbona e. in seguito, diventò agrimensore professionista."

Lo scandalo del Big Bang
La cosmologia del Big Bang, fondata sulla teoria della relatività generale, si trova costretta a fare ricorso ad una serie di parametri adattabili ed ipotesi ad hoc che concordino con l'osservazione, come ad esempio l'inflazione cosmica, ovvero l'ipotesi che la maggior parte della massa dell'universo debba essere costituita da "materia oscura" — un genere di materia che non è possibile individuare ma che deve nondimeno esistere per la sola ragione che la teoria del Big Bang lo esige — ed ora l'ultimissimo ghiribizzo, la "energia oscura'". Due delle tre vantate "predizioni" della teoria del Big Bang — le abbondanze dell "elemento luce e la temperatura della radiazione di fondo — sono di fatto retrodizioni, a significare che la teoria non è riuscita a prevederle correttamente sotto il profilo quantitativo ed è quindi stata corretta dopo il conseguimento dei dati, in modo da corrispondere ai riscontri osservativi.67
La terza "predizione" — l'espansione di Hubble — è, come sottolinea da decenni l'esperto astronomo Halton Arp. una totale invenzione dell'immaginazione. Esistono abbondanti esempi di quasar ad elevato redshift (spostamento dello spettro verso lunghezze d'onda maggiori, ndt) fisicamente connessi a galassie a basso redshift, nonché prove che il redshift è quantizzato. L'astronomia, però, ha mancato di auto-correggersi e l'unico riconoscimento che Arp ha ricevuto dall'establishment scientifico è stato perlopiù (pur se non completamente)68
quello di vedere banditi i propri articoli dalla pubblicazione sulle riviste scientifiche, di essere escluso dall'intervento ai convegni e di vedersi negato il tempo da impiegare al telescopio, questione che esamina nel dettaglio in Quasars, Redshifts, and Controversies:69
"Intorno al 1980 avevo cercato di organizzare la consueta partita a tennis con un vecchio e stimato amico del Caltech. il quale era da lungo tempo un mio avversario sulla questione dei quasar e che, in quella occasione, si dimostrò imbarazzato ed evasivo. Il giorno seguente la commissione stanziamenti, formata da sei persone e di cui egli era membro, mi inviò una lettera non firmata nella quale si dichiarava che la mia ricerca veniva giudicata priva di valore e che intendevano negarmi stanziamenti per ulteriori periodi di osservazione...
"Diversi direttori di altri osservatori ed altri rinomati astronomi contattarono il direttore del mio osservatorio, appoggiando con vigore la mia ricerca ed opponendosi all'iniziativa della commissione stanziamenti, ed io sfidai i membri della commissione a discutere i dati scientifici concreti, ma niente di tutto ciò impedì l'inevitabile atto finale. Le mie osservazioni con il telescopio da 200 pollici di Palomar ebbero fine nel 1983, e quelle di Las Campanas nel 1984. "Arp trovò asilo scientifico presso il Max Planck Institut für Astrophysic di Monaco, in Germania, dove gli fu permesso di proseguire il proprio lavoro.
La repressione tuttavia continuò: in Seeing Red: Redshifìs, Cosmology and Academic Science.
Arp riporta la seguente vicenda:70
"'Solo un altro caso isolato'. Il vostro occhio è caduto su quella frase poiché desideravate vedere se il referente avesse intenzione di raccomandare la pubblicazione. La risposta fu: "non per Astrophysical Journal Letters'. Il messaggio sotteso alla melliflua e impudente frase era chiaro. 'Non importa quanto siano conclusive le prove, abbiamo il potere di minimizzarle ed eliminarle'. Di quale osservazione si trattava questa volta? Soltanto di due sorgenti di raggi-X incontrovertibilmente accoppiate attraverso una galassia rinomata per la sua attività eruttiva. Il documento riportava che queste compatte sorgenti di emissione ad elevata energia erano entrambe dei quasar, corpi dall'aspetto stellare di redshift assai più elevato di quello della galassia centrale. NGC4258: ovviamente avevano avuto origine dalla galassia, il che era in contrasto con i precetti ufficiali. Con faremalizioso, il referente rimarcò che 'poiché non si era a conoscenza di alcuna causa che potesse determinare tali intrinseci eccessivi redshift. l'autore avrebbe dovuto allegare la sommaria descrizione di una teoria che li spiegasse'. "La mia mente ripercorse 30 anni di prove, ignorate da persone convinte delle loro ipotesi teoriche. L'unica mia opzione onesta fu la rabbia — una rabbia ancor più intensa di quella provocata dalle peggiori "revisioni dei pari", dato che il documento in questione non era nemmeno opera mia: non fui neppure costretto a soffermarmi sull'ipotesi che la mia reazione fosse determinata dal mio ego ferito. "Come aveva avuto inizio quest'ultima schermaglia? Diversi anni prima un astronomo che impiegava i raggi-X era capitato nel mio ufficio con una mappa del campo circostante la NGC4258. Lungo il nucleo della galassia c'erano due cospicue sorgenti di raggi-X accoppiate. Mi chiese se sapessi dove poteva procurarsi una buona fotografia del campo, che gli consentisse di verificare se fossero presenti oggetti ottici che potevano essere identificati con sorgenti di raggi-X: con grande piacere ruotai sulla mia sedia girevole e prelevai dalla libreria alle mie spalle una delle migliori stampe fotografiche esistenti di quello specifico campo, che avevo scattato una dozzina di anni prima con il telescopio da quattro metri del Kitt Peak National Observatory... "Wolfgang Pietsch rilevò ben presto una lieve correzione di puntamento per le posizioni dei satelliti e determinò che la coppia di raggi-X coincideva con corpi stellari blu apparentemente di circa 20° magnitudine che quasi certamente erano quasar e, ancora una volta, provai quell'euforia che ti coglie nel momento in cui intravedi un lungo cammino in un futuro diverso. Considerando l'ovvia natura di questi oggetti, percepii che Pietsch. nel pubblicare il seguente commento, dimostrava coraggio ed integrità scientifica: "Se la connessione di queste sorgenti con la galassia è reale, è possibile che sia materia espulsa bipolarmente dal nucleo'. Arp quindi descrive in che modo l'ostruzionismo dell'establishment differì per due anni le necessarie osservazioni di conferma. "Poi iniziò il balletto dei pretesti. Per confermare che si trattava di quasar ed accertarne i redshift, era necessario ottenere gli spettri ottici delle candidate stellari blu. nonché un limitato quantitativo di tempo da impiegare sull'appropriato telescopio europeo: la cosa fu bocciata. Pietsch, distogliendo gli occhi dai miei, disse: 'Immagino di non aver spiegato la questione con sufficiente chiarezza . Il direttore del più grande telescopio del mondo, in territorio statunitense, presentò la richiesta di una breve osservazione per determinare i redshift. Non venne eseguita. li direttore dell'X-ray Institute chiese conferma. Non venne eseguita. "Infine, dopo circa due anni sullo sfondo del bagliore del cielo
notturno invernale di San José, E. Margaret Burbidge, utilizzando sul Monte Hamilton un telescopio a riflessione di tre metri relativamente piccolo, registrò gli spettri di entrambi i quasar. All'epoca negli Stati Uniti il pensionamento obbligatorio era stato abolito, e questo fu un colpo di fortuna, dai momento che Margaret aveva alle spalle oltre 50 anni di carriera come esperta in osservazioni. Ovviamente il rapporto del relatore che ho citato era diretto contro il documento di Margaret, che riportava nuove importanti osservazioni: nel suo stile da signora britannica e al contempo altrettanto risoluto. Margaret ritirò il documento in questione da Astrophysical Journal Letters e lo propose alla rivista europea Astronomy and Astrophysics Letters". Arp conclude, esprimendosi anche in termini generali: "Un aspetto particolarmente spiacevole inerente a questa serie di eventi fu che Margaret Burbidge era una persona che aveva reso un lungo e onorevole servizio alla comunità scientifica e, fra i suoi vari contributi, ricordiamo i seguenti incarichi: docente presso la University of California, direttrice del Royal Greenwich Observatory e presidente dell'American Association for the Advancement of Science. Sembra che fosse ammissibile farla andare ovunque nel mondo a svolgere onerosi incarichi amministrativi, ma che il suo talento professionale non meritasse un'equa considerazione né un elementare rispetto scientifico. "Qualcuno potrebbe obiettare che si tratta di un caso assai particolare, determinato dal clima che si viveva presso gli uffici di Astrophysical Journal Letters. Tuttavia, come chiarito dagli eventi descritti nei seguenti capitoli, il problema investe tutta l'astronomia e, contrariamente all'immagine che se ne ha all'esterno, anche la maggior parte della scienza contemporanea. Gli scienziati, in particolar modo quelli in forza agli istituti più prestigiosi, sopprimono e ridicolizzano regolarmente le scoperte che contraddicono le loro attuali teorie ed ipotesi." Quello che segue è un devastante condensato che G. Burbidge dà della condotta antiscientifica dell'astrofisica dominante:71
"La cosmologia del big bang caldo e la QSSC non hanno previsto l'esistenza di una classe di oggetti che presentano redshift non dovuti perlopiù all'espansione cosmica. In che modo ciascuna delle due suddette teorie affronta questo fenomeno? Per quanto concerne il modello del big bang, i suoi sostenitori rifiutano recisamente il fenomeno in questione: non citano mai le prove derivate da osservazione, negano agli osservatori che vorrebbero esporre tali prove qualsiasi opportunità di farlo in occasione dei convegni di cosmologia, dibattono contro la loro pubblicazione e, se costretti a commentare i dati, si limitano a sostenere che sono errati." Un recente documento di Thomas Van Flandern. dal titolo "The Top 30 Problems with the Big -Bang" 72 ,
passa in rassegna i problemi inerenti alla cosmologia del Big Bang e conclude: "Il Big Bang non produce più predizioni verificabili i cui sostenìtori concordino sul fatto che una loro smentita falsificherebbe l'ipotesi: la teoria, ai contrario, viene continuamente rettificata per dare ragione delle nuove ed inattese scoperte. Naturalmente molti giovani scienziati ora considerano tutto questo come una normale prassi scientifica! Dimenticano, o forse non è stato loro insegnato, che un modello è valido solo quando è in grado di prevedere nuovi fenomeni che distinguano il modello in questione dalla casualità e da altri modelli prima che i suddetti fenomeni vengano scoperti: si presume che le spiegazioni dei fenomeni discendano dalla stessa teoria fondamentale con. al massimo, uno o due parametri correttivi, e non da pezzi complementari di una teoria inedita. "...Forse nella storia della scienza non è mai successo che si siano accumulate così tante prove qualitativamente valide a sfavore di un modello così ampiamente condiviso entro un determinato settore: persino gli elementi più basilari della teoria, l'espansione dell'universo e la radiazione residua dell'esplosione, restano interpretazioni dotate di credibili spiegazioni alternative. Ci si deve domandare come mai. in questa circostanza, gli astronomi nel loro complesso non si sforzino nemmeno di esaminare in modo comparativo quattro validi modelli alternativi." Uno dei modelli in questione è la Quasi-Steady State Cosmology (QSSC- Cosmologia dello Stato Quasi Stazionario, ndt). avanzato nel 1993 da Hoyle, Burbidge e Narlikar.73,74


La controversia sull'antigravità
Nel 1992 lo scienziato russo Eugene Podkletnov rivendicò pubblicamente di aver osservato una parziale schermatura gravitazionale al di sopra di un superconduttore rotante 75
L'establishment scientifico reagì con dileggio ed accantonò la questione su basi a priori: 76
"La maggior parte dei fisici derise il rapporto di Podkletnov. Il commento di Riley Newman, docente di fisica presso l'UC Irvine e da 20 anni impegnato nella ricerca sulla gravità, è un tipico esempio della reazione appena descritta: 'Credo si possa affermare con certezza che una schermatura gravitazionale è inconcepibile : egli, come molti scienziati, riteneva che Podkletnov doveva aver commesso un errore misurando, invece di una reale riduzione di peso, campi magnetici o correnti d'aria."Nondimeno ben pochi critici di Podlektnov si presero concretamente la briga di leggere la descrizione del suo lavoro: la loro reazione fu talmente sbrigativa da apparire quasi come un pregiudizio e, dal loro punto di vista, Podkletnov era un emarginato, un non membro dell'"establishment della gravità". Non riuscivano a concepire che quel dilettante privo di status potesse aver fatto un'importante scoperta in ambito fisico armeggiando in qualche oscuro laboratorio finlandese. "Quanto sostenuto da Podkletnov ebbe gli onori della cronaca nel 1996, quando il britannico Sunday Telegraph del 1° settembre riportò che un documento sugli esperimenti stava per essere pubblicato sulla rivista britannica Journal of Physics D. Successivamente, in singolari circostanze. Podkletnov ritirò il documento, come riferito da New Scientist: 77
Tuttavia ora Podkletnov ha ritirato il documento, a poche settimane dalla prevista pubblicazione. La sua decisione fa seguito ad una bizzarra serie di sviluppi innescati dall'interesse mediatico suscitato dal congegno. Precedentemente, nel mese in corso [settembre 1996]. L'Università di Tampere ha diramato un preciso comunicato scritto nel quale negava qualsiasi conoscenza relativa a ricerche sull'antigravità: pur ammettendo di essere stata coinvolta in alcuni esperimenti preliminari condotti da Podkletnov agli inizi degli anni '90. l'università ha dichiarato di non fare più parte del gruppo di ricerca."I sospetti sono aumentati quando Vuorinen, il presunto co-autore del documento, ha diramato anch'egli un comunicato nel quale negava di aver mai lavorato con Podkletnov sull'antigravità. "Lo scalpore sembra aver sorpreso Podkletnov. il quale insiste sul fatto che le affermazioni riportate sul documento sono autentiche, ma afferma che quanto comunicato dall'università, in rapporto alla negazione di qualsiasi ricerca recente, corrisponde al vero, in quanto il documento concerne esperimenti condotti nel 1992. "In merito alla questione cruciale della smentita, da parte di Vuorinen del proprio coinvolgimento nel lavoro. Podkletnov sostiene che ci deve essere stato un qualche fraintendimento sui nomi e che il vero co-autore era un altro Petri Vuorinen. Podkletnov ha un'affiliazione non retribuita con l'Istituto di Scienze Materiali di Tampere: comunque sia, all'università non si è riusciti a scovare nessuno con un nome analogo il quale ammetta di lavorare alla ricerca sull'antigravità.
"La controversia sembra aver turbato anche l'Istituto di Fisica, che pubblica il Journal of Physics D. Tre referenti non sono riusciti ad individuare alcuna pecca di particolare importanza nelle rivendicazioni che, se confermate, verrebbero classificate come una delle maggiori conquiste scientifiche della storia.
"La gravità è la forza maggiormente presente nell'universo e nessuno ha mai scoperto un qualche modo di schermare la materia dai suoi effetti: la scoperta di un effetto di schermatura comporterebbe enormi implicazioni teoriche e commerciali. "Di fronte alle dichiarazioni dell'Università di Tampere ed alla smentita di Vuorinen riguardo al proprio coinvolgimento Richard Palmer, direttore editoriale della rivista, decise di rinviare la pubblicazione del documento in attesa di ulteriori indagini: ne giorni dopo, il 9 settembre. Podkletnov ha risolto il dilemma dell'istituto ritirando il suo documento, senza fornire alcuna spiegazione ma attenendosi alle proprie rivendicazioni, come riferito al New Scientist: 'Si tratta di un'importante scoperta e non voglio che scompaia nel nulla.' "Forse ora il documento non apparirà mai su una qualche rivista di fisica: si vocifera che alcuni 'enti di finanziamento' abbiano costretto Podkletnov a non rivelare altro, in vista delle istanze di registrazione del brevetto. "Comunque sia, il mistero della macchina antigravità persiste. Si sa che il documento era stato esaminato da esperti di super-conduttività indipendenti nonché accettato da una rinomata rivista. La stessa Università di Tampere riconosce che Podkletnov gode di una buona reputazione nel settore della ricerca e si rifiuta si dare un giudizio sull'effettivo funzionamento della macchina antigravità..." Podkletnov in seguito venne estromesso dall'università ma, nonostante la controversia, il Marshall Space Flight Center della NASA, in Alabama, decise di svolgere delle indagini su quanto da lui sostenuto.78
Il primo tentativo di riproduzione dell'esperimento fallì, ma era stato condotto senza una sufficiente conoscenza di quello originale: 79
nel 2002 la NASA era ancora intenta all'allestimento di un secondo tentativo.Podkletnov ora sostiene di essere in grado di generare fasci di energia repulsiva. Secondo le parole di Nick Cook:80
"Intanto Mr. Podkietnov, attualmente di stanza presso il Chemical Scientific Research Centre di Mosca, ha ampliato ulteriormente le sue concezioni. L'anno scorso [2001] ha pubblicato un altro documento — supportato dal fisico italiano Giovanni Modanese — che tratta nel dettaglio il lavoro eseguito su un 'generatore di gravità ad impulso' in grado di esercitare una forza repulsiva su tutta la materia.
Utilizzando una potente sorgente di scarica elettrica ed un 'emettitore' superconduttivo — dice Mr. Podlektnov — il congegno ha prodotto un impulso di gravità di brevissima durata e di elevatissima (praticamente istantanea) velocità di propagazione lungo la linea della scarica, passando attraverso oggetti diversi senza alcuna rilevabile perdita di energia". "Il risultato è un'azione repulsiva esercitata su qualunque oggetto colpito dal raggio e proporzionale alla massa dell'oggetto stesso. Quando adattata ad un congegno di puntamento laser — dice Podlektnov — la sua installazione di laboratorio ha già dimostra to la capacità di rovesciare oggetti a più di un chilometro di distanza. La medesima installazione — sostiene — potrebbe colpire con la stessa potenza oggetti sino a 200 chilometri di distanza." Queste affermazioni hanno richiamato l'attenzione della società aerospaziale Boeing la quale, a quanto si dice, sta eseguendo ricerche sull'antigravità. Se infine si dimostrerà che l'antigravità esiste, oppure il contrario, una cosa è già chiara: la fisica ortodossa non è disposta ad esaminare in buona fede le dichiarazioni in merito. Robert L. Park, portavoce della American Physical Society, nella sua rubrica del 2002 di What's New, ha fatto un commento che illustra il ben poco scientifico modus operandi stile "la teoria viene prima delle prove" tipico dell'establishment della fisica: 81
"Per quale motivo la Boeing dovrebbe decidere di spendere milioni di dollari per verificare la ridicola affermazione di un oscu­ro fisico russo che, tanto per cominciare, è un'impossibilità fisica e, quando sottoposta a collaudo, si è sempre rivelata erronea?"

La seconda legge sotto assedio
In parole povere, la seconda legge della termodinamica afferma che, in un sistema fisico chiuso, l'energia utile si disperde in calore inutilizzato e non la si può recuperare. In base a questa legge una macchina che produce, diciamo, energia elettrica ricavandola dal calore ambientale è impossibile e viene denominata "perpetuum monile del secondo tipo". La seconda legge, tuttavia, è sotto assedio ed è possibile che tale presunta solidissima legge di natura sia solo un riflesso dei limiti dell'ingegneria dei secoli diciannovesimo e ventesimo.In un documento dal titolo "A Solid-State Maxwell Demon" 82 ,
D.P. Sheehan e A.R. Putnam del Dipartimento di Fisica e J.H. Wright del Dipartimento di Matematica e Scienze Informatiche della University of San Diego propongono un congegno semiconduttore che genererebbe energia utile dal rumore termico di un circuito elettronico. Gli autori hanno collaudato con successo il loro modello su un simulatore semiconduttore commerciale e stimano che la tecnologia necessaria a costruire un modello da laboratorio sarà disponibile entro il 2007. Nella parte introduttiva scrivono: "Nell'ultimo decennio, contro lo status indiscusso della seconda legge della termodinamica si è indirizzata una quantità senza precedenti di contestazioni. Nel periodo in questione, nella letteratura generale sono comparsi circa 40 documenti, che rappresentano più di una dozzina di eccezioni distinte: il tasso delle pubblicazioni è in aumento. Di recente un'importante casa editrice scientifica ha commissionato, per la prima volta, una monografia sull'argomento ed è stato organizzato il primo convegno internazionale dedicato ad esaminare queste contestazioni." Verrebbe da pensare che. date le implicazioni invalidare la seconda "legge" non significa altro che risolvere in modo permanente la crisi energetica dell'umanità), i vari governi, corporazioni ed enti scientifici convenzionali dovrebbero manifestare un certo interesse: tuttavia è vero l'esatto contrario. Il prevalente ragionamento (circolare) resta quello in base al quale le macchine che violano la seconda legge non sono possibili perché sarebbero in contraddizione con la seconda legge.83

Un nuovo mutamento di paradigma
Fra i fisici e, parimenti, fra i non fisici, vi è la comune convinzione che la fisica abbia essenzialmente "capito" l'universo. In base a tale argomentazione da "fine della scienza" 84 ,
tutto quello che alla grande impresa della scienza resta da fare è collegare alcuni punti ed effettuare qualche affinamento di precisione. Tuttavia questo appagante stato della situazione è una mera illusione creata dall'abitudine dell'establishment scientifico di sopprimere o ignorare le prove invalidanti. I riscontri esaminati nel presente articolo indicano che il quadro generale dell'universo comunemente accettato, dagli elementi più estesi sino a quelli di minori dimensioni, è quasi dei tutto erroneo e che la fisica necessita di una rivoluzione: questa è una situazione spiacevole per la fisica convenzionale, tuttora preda dell'illusione di trovarsi vicina alla formulazione di una "teoria onnicomprensiva", ma per noi rappresenta un dato positivo. Prendete un fenomeno anomalo a caso e, con tutta probabilità, la scienza lo ha accantonato in quanto è "impossibile secondo le leggi della fisica conosciuta". Questa "paralisi del paradigma" ha provocato, e provoca tuttora, grandi sofferenze all'umanità. L'energia pulita e gratuita derivata dalla fusione fredda, l'energia eterica o l'energia ambientale metterebbero fine in modo permanente alla nostra dipendenza dal petrolio e consentirebbero ai paesi in via di sviluppo di rimettersi in carreggiata, permettendo inoltre una desalinizzazione in grande scala dell'acqua marina ed evitando così l'imminente crisi idrica: combinate con l'antigravità determinerebbero una rivoluzione nel sistema dei trasporti ed una rinascita dell'esplorazione spaziale, consentendo all'umanità di colonizzare il sistema solare e persino di raggiungere le stelle. Tuttavia la scienza ortodossa non esegue ricerche per nessuna di queste possibilità, considerate impossibili a priori. Un altro campo profondamente influenzato dall'attuale ignoranza della fisica convenzionale è quello della medicina. Terapie atossiche, economiche ed efficaci come l'omeopatia, l'agopuntura, i metodi di guarigione energetica e spirituale, rimangono ai margini della medicina perché basati sull'esistenza di un'energia vitale (conosciuta anche come chi, ki, prana, orgone e con molte altre denominazioni) che, secondo la fisica ortodossa, non esiste. L'ipotesi che l'etere soppresso sia identico a questa energia vitale è allettante e, se corretta, allora l'imminente mutamento di paradigma della fisica ne innescherà uno nuovo anche nella medicina, nella biologia e nella psicologia.Le terapie e le pratiche spirituali sinora ridicolizzate in quanto basate su superstizione ed ignoranza delle leggi della natura verranno accettate anche sotto il profilo scientifico e largamente impiegate. La parapsicologia, non più ostacolata dall'incapacità della scienza di rendere conto dell'interconnessione della vita, diventerà una convenzionale materia di studio. L'ideologia del materialismo fondato sull'ego, che sta alla radice della maggior parte dei problemi che la nostra civiltà si trova oggi a dover affrontare, crollerà, in quanto non la si considererà più sostenuta dalla cieca fiducia e dal credito della scienza moderna. In breve, il mutamento di paradigma della fisica innescherà una trasformazione tecnologica e spirituale che interesserà tutti gli aspetti della società umana.



Note
44. Silvertooth E.W., "Special Relativity". Nature 322 ( 14 agosto 1986)
45. Silvertooth E.W., "Experimental Detection of the Ether".
Speculations in Science and Technology 10( 1 ) ( 1986)
46. Silvertooth E.W., "Motion through the Ether",
Electronics & Wireless World, maggio 1989, pp. 437-438
47. Silvertooth E.W., Whitney. C.K., "A New Michelson-Morlev Experiment".
Physics Essays 5( 1 ): 82-88 (1992)
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http://www.isinet.com/-proclucts/citation/wos (con abbonamento)
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http:// "http://www.math.ucr.edu/home/bae/"www.math.ucr.edu/home/baez/physics/Relativity/SR/experiments.html
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51. Wallace Bryan G., Lettera al Direttore. Physics Today 34(8) (1981)
52. Wallace Bryan G., Lettera al Direttore. Physics Today 36(1) (1983)
53. Wallace Bryan G., "The Unified Quantum Electrodynamic Ether",
Foundations of Physics 3(3 ):381-388 (1973)
54. Wallace Bryan G., The Farce of Physics, 1994
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55. Hatch Ronald R., "A Modified Lorentz Ether Theory",
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56. Müller H., Herrmann S., Braxmaier C., Schiller S., Peters A., "Modem Michelson-Morlev Experiment
using Cryogenic Optical Resonators", Physical Review Letters 91(2) (11 luglio 2003)
57. http://www.exphy.uni-dues-seldorf.de/OPTIS/optis.html

58. http://www.zarm.uni-bremen.de/2forschung/raumfahrt/optis/goals.htm
59. Nature, vol. 427, o. pp. 482-484, 5 febbraio 2004
60. Rodrigues W.A., Jr e Maiorino J.E., "A unified theory for construction of arbitrary speeds solutions
of the relativistic wave equations". Random Oper. and Stock. Equ. 4:355-400 ( 1996)
61. Rodrigues W.A., Jr e Lu J.Y., "On the Existence of Undistorted Progressive Waves (UPWs) of
Arbitrary Speeds in Nature". Foundations of Physics 27:435-508 (1997)
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72. Van Flandern T., "The Top 30 Problems with the Big Bang", ibid.
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81. Park Robert L., What's New, 2 asosto 2002,
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82. Sheehan D.P., Putnam A.R., Wright J.H., "A Solid-State Maxwell Demon".
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83. Maddox John, "Maxwell's demon: Slamming the door". Nature 417:903 (27 giugno 2002)
84. Horgan J., The End of Science. Little Brown & Company, UK 1997

A proposito dell'Autore:
Rochus Boerner è un dottorando presso il Dipartimento di Matematica e Statistica dell'Arizona State University. Laureato in Scienze Naturali, con specializzazione in matematica ed informatica, attualmente sta terminando la sua dissertazione.